Questa che vi propongo è una meditazione guidata, tratta da uno schema di J.A. Nock, ma da me rielaborata. La meditazione è alquanto lunga e articolata. Vi consiglio di registrarla per poi ascoltarla. Non fate pause troppo lunghe, rischiereste di distrarvi nel mezzo. Vi consiglierei di non andare oltre i 15 minuti. Potete inserirla all’interno della vostra celebrazione o farla in maniera indipendente durante la giornata di Lughanasadh. Tenete vicino a voi un po’ d’acqua e qualcosa da mangiare per quando tornerete dal vostro viaggio. Tenete anche un quaderno per appunti per annotare sensazioni, emozioni, visioni, messaggi. Seguite il vostro cuore che vi condurrà verso la costa a occidente. Andrete verso il tramonto che vedrete oltre le acque misteriose, e li troverete qualcosa di incredibile che vi sta aspettando, ma solo se sarete in grado di superare un ostacolo.

NAVIGARE SU UN MARE DI SOGNI

Il grano svetta alto nei campi, in attesa di venire falciato. I contadini stanno arrotando le loro falci, scintillanti mezzelune d’argento affilato alla perfezione per quest’importante compito. Le giornate estive iniziano a farsi più corte, e i tramonti si fanno sempre più brillanti e accesi. Viene voglia di seguire i raggi del sole che si perdono all’orizzonte. Sei in un bellissimo campo di grano, e come tutti gli altri presenti sei intento nella mietitura. Senti il sibilo della tua falce che fende l’aria e affonda tra le spighe. Inesorabile. Il sudore ti imperla la fronte. Quando stai per affondare un nuovo colpo però, senti in lontananza provenire da una vecchia chiesa di campagna, un suono di campane. La giornata di lavoro è giunta alla fine. Posi la falce a terra, e raccogli una spiga per metterla dietro le orecchie, come un fiore. Lasci i campi, è troppo tardi per continuare a lavorare. Il giorno è ormai finito e la notte inizia ad arrivare, la senti scendere su di te e posarsi sulla tua pelle umida, facendola raffreddare un po’. Ti incammini per uscire dal campo di grano e ti accorgi che davanti a te il terreno inizia a cambiare. Dal biondo delle spighe, passa al marrone del terreno vangato, però poi iniziare a diventare verde di erba fresca. Alzi lo sguardo e vedi che davanti si staglia una foresta. Dietro hai il campo davanti un fitto bosco. Entri nella foresta e ti incammini lungo un sentiero stretto e tortuoso. Ti aggiri tra gli alberi, senti lo scricchiolio dei rami caduti sotto i tuoi piedi. Alcune foglie hanno già iniziato a cambiare colore e a cadere. Il verde rigoglioso inizia sbiadire. Inizia a spuntare il giallo e riesci a sentire l'approssimarsi dell’autunno nella luce del crepuscolo. La temperatura sembra già più fresca rispetto a ieri. Continui a camminare, e senti le creature della notte tutt’intorno che iniziano a svegliarsi. Senti dei passi diversi dai tuoi e sai che intorno a te ci sono cervi, cinghiali, roditori, che ti tengono compagnia. Continui ad addentrarti nella foresta finché gli alberi diventano sempre più fitti. Riesci ancora a vedere il cielo, e ti accorgi che gli ultimi raggi di luce stanno quasi per scomparire. Il sentiero ora si allarga e il suolo sotto ai tuoi piedi cambia nuovamente, passando dall’essere terreno boschivo a sabbia. Esci da bosco scuro e ti ritrovi su un litorale sabbioso. A diversi metri di distanza dagli alberi vedi la riva del mare.

Osservi il sole che si immerge nell’acqua e poi scompare. La poca luce rimanente inizia a danzare sulla superficie dell'acqua, scintillando e riflettendosi sulle onde che lambiscono la riva. Davanti a te c'è una piccola barca di legno, arenata sulla sabbia. Senti impellente la necessità e il bisogno di dirigerti e seguire il sole, come se inseguendo i raggi morenti potessi prolungare un po’ l'estate. Afferri la barca da entrambi i lati della prua, e cominci a correre trascinandola in acqua tra le onde. Senti l’acqua tagliente e fredda che ti schizza fino alle ginocchia. Ti dai una spinta con i piedi sul fondo sabbioso e salti in barca. Non hai vela, non hai remi, solo la tua forte volontà di prendere rotta. L'acqua è cristallina e vitrea, mossa solo dalle increspature delle onde. Scivoli sulla superficie, sospinto dalle onde e guidato dal vento. Ti sei gettato in balia degli elementi, che ti accolgono con dolcezza. Inizi a prendere velocità e senti il vento tra i capelli. L'aria profuma di sale. Senti il verso di un uccello mentre l'ultimo gabbiano lascia il cielo.

Intorno a te, comincia a sollevarsi una sottile nebbia. Ti circonda e ti impedisce di vedere dove stai andando. Cominci ad avere paura. La luce che tanto desideravi ti ha lasciato. Cominci a mettere in discussione il tuo viaggio. Quello che era iniziato come un impulso, un desiderio positivo, ora sembra spaventoso. Sei solo e alla deriva, in mare aperto, senza la possibilità di muoverti come desideri. La nebbia è diventata così fitta che si riesce a malapena a vedere la prua della barca. Non si può tornare indietro. Sei trascinato in un viaggio che hai iniziato tu, ma che ora sembra travolgerti senza scampo, senza luce che ti guidi e senza una meta, solo una fitta nebbia che non ti incute timore. Navighi alla cieca, muovendoti tra grandi nuvole. Ma all'improvviso ti rendi conto che invece di rimpiangere la tua scelta, che ora non puoi più cambiare, dovresti invece cominciare a riflettere sulla tua attuale situazione. Sei ferito? C'è qualcosa che ti fa male? In realtà, no. Se ti è successo qualcosa, è stato qualcosa di poco conto. Ciò che ti mette disagio è solo il fatto che ti trovi nel bel mezzo dell'ignoto. Hai lasciato ciò che ti era familiare. Hai fatto una scelta consapevole, spontanea, di lasciare un terreno solido per aspirare a qualcosa di intangibile. Qualunque siano state le tue ragioni per intraprendere questo viaggio, il tuo senso dell'avventura è stato risvegliato. L'unica cosa che ti impedisce di goderne è la paura. Appena te ne rendi conto, sorridi. E non appena sorridi, la nebbia comincia a dissiparsi. È come se la prua della barca stesse tagliando la nebbia, dissipandola man mano che vai avanti. Ma c'è qualcosa di più. Ti sei fermato. La nebbia si alza e vedi che ti sei arenato.

Scendi dalla barca e immergi i piedi nell'acqua, mentre vedi la nebbia che si disperde vorticosamente intorno a te. Ti accorgi che non siete stati né tu né la tua barca a separare la nebbia, ma che sta scomparendo sotto la luce del sole! Com'è possibile? Il sole era ormai tramontato quando avevi intrapreso il tuo viaggio come fa adesso a splendere? È possibile che tu abbia inseguito un raggio di sole fino a raggiungere l’altra parte del mondo? Abbassi lo sguardo e vedi intorno alle tue caviglie un’acqua limpida come non hai mai visto. Ci sono fantastiche creature acquatiche. Pesci di inimmaginabile colori; languidi cavallucci marini che si spingono attraverso fiorenti piante acquatiche. Arrivi sulla terra ferma e ti accorgi subito che questo non è un luogo ordinario. Quei piccoli cambiamenti che avevi notato nella foresta prima di partire, qui non sono qui presenti. Gli alberi sono fitti di foglie verdi e colmi di frutti. Su ogni ramo d'argento pendono mele rosse scintillanti, mature e grandi con colori così brillanti da farle sembrare pietre preziose. I fiori ricoprono ogni cosa. Sollevi lo sguardo verso il cielo. Il sole splende ardente nel cielo, un cielo vivo di colori. Segui con lo sguardo l'arco disegnato da un arcobaleno brillante che attraversa il cielo e ti accorgi di essere su un'isola. Su questo atollo incantato non c'è bisogno di lavoro o di fatica. Il raccolto è già mietuto, ma i campi sono ancora brulicanti di vita.

Hai trovato la terra di tutti gli inizi, l'Isola delle Mele. L'hai sentita chiamare con molti nomi. Hy Brasil, Tir na Nog, Avalon.. La sua bellezza supera anche le tue più incredibili fantasie Ti senti in pace, non provi più quella morsa di paura che ti ha tormentato durante il viaggio. E sei consapevole del fatto che solo superando la paura, ti è stato concesso di superare le nebbie e arrivare fin qui. Ti guardi intorno e ti accorgi che è rimasta una sola spiga di grano, così luminosa e gialla che sembra che la luce stessa del sole risplenda dall'interno dei chicchi maturi. Ti chini verso di essa. Questa spiega contiene il successo del tuo raccolto di quest’anno. Raccoglila e portala con te. Sono i tuoi successi, i tuoi sogni realizzati, le tue ambizioni che hanno dato frutti. Appena la cogli, in quello stesso momento, ti rendi conto e ti ricordi che dietro al tuo orecchio, c’è la spiga che hai raccolto prima di lasciare il campo. Sfili la spiega da dietro l’orecchio e la sgrani. Questi semi sono i tuoi progetti futuri. Seppelliscili in questa terra benedetta, e tornerai il prossimo anno a raccogliere i frutti. Il grano mantiene sempre le promesse. Nasce muore e rinasce in continuazione. Quando hai finito di seppellire i tuoi semi, torni sulla tua barca. Magicamente e dolcemente le onde iniziano a trasportarti lontano dall’isola. Le nebbie iniziano di nuovo ad alzarsi, ma questa volta non hai paura, perché la luce dorata della spiga che stai portando con te illumina e ti fa strada. In breve tempo ti trovi sulla riva da cui eri partito. Ormeggi la barca, rientri nella foresta. È buio, ma la spiga è la tua torcia. Percorri il sentiero fitto e tortuoso di alberi. In breve tempo ti ritrovo sul limitare della foresta, davanti a te il campo che deve essere ancora finire di essere mietuto. In quel momento in un bagliore immenso e veloce come un lampo, la spiga che hai tra le mani avvampa e scompare dalle tue mani. In quel momento, spunta l’alba. E un nuovo giorno ricco di benedizioni per te ha inizio.

© L’Almanacco delle Streghe
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