Il Timo (Thymus vulgaris) è una pianta aromatica mediterranea che può crescere fino a un metro e ci sono tantissime specie diverse. Nei paesi del Mediterraneo cresce spontaneo nei campi e nelle strade. I suoi fiori sono minuscoli, di colore viola o bianco e le sue foglie sono biancastre, e appaiono vellutate.

Ha una lunga storia di proprietà curative e magiche.

Per il suo aroma si usa tantissimo in cucina come condimento per aromatizzare la carne e il pesce. È ampiamente utilizzato nella dieta mediterranea, sia in Spagna che in Grecia o in Italia.

Il Timo è una piantina ricca curiosità: i Greci fanno derivare il nome da Thymiào che significa “profumo, per fumigare” e veniva utilizzata come pianta depurativa, poiché si riteneva che il suo aroma potesse “pulire l’ambiente”, o da Thumus “per dare coraggio”, perché era usato come rimedio rinvigorente. Gli Egizi dal vocabolo “Tham”, e la usavano per il suo ottimo aroma nei riti di imbalsamazione e per purificare il corpo.

MITI E FOLKLORE

Il Timo è uno degli ingredienti del leggendario Aceto dei Quattro Briganti, già dal ‘600 usato per prevenire le malattie infettive grazie alle sue proprietà antisettiche e antibiotiche. La leggenda narra che durante la terribile peste che colpì Tolosa nel 1630, quattro ladri, non tenendo conto del rischio di contagio, entravano nelle case degli appestati, moribondi o morti per depredare le loro ricchezze. Arrestati furono condannati all’impiccagione. Un giudice intelligente e curioso si era però chiesto come facevano a non essersi contagiati, nessuno dei quattro. Li interrogò promettendo loro la grazia se avessero rivelato l’interessante segreto. I ladri risposero che due volte al giorno si bagnavano i polsi e le tempie con un macerato di varie erbe, tra cui Salvia, Rosmarino, Timo e Lavanda, che da quel giorno prese il nome di aceto dei quattro briganti.

Filocoro di Atena riferisce che il Timo è una delle prime erbe bruciate sugli altari, nei sacrifici chiamati nephàlia, dove si facevano libagioni senza vino. Plinio scrive di far bollire i ramoscelli e le foglie del Timo nel vino per il morso dei serpenti, scorpioni e scolopendre. E per incontrare le fate bisogna preparare un infuso con le sue infiorescenze in un luogo aperto. Nel mito di Arianna, le lacrime della giovane cretese ,abbandonata dal suo amato Teseo, si trasformarono in fiori di timo, e fu il loro odore intenso e forte ad attirare su di lei le attenzioni di Dionisio, che la prese subito in sposa.

Il timo è stato considerato una pianta magica da sempre legata alla salute e alla forza.

Era usato nei rituali e negli incantesimi per riacquistare la salute o per evitare le malattie. Secondo la sua tradizione magica, mettere un ramoscello sotto il cuscino eviterà gli incubi e se portiamo un ramoscello in tasca, potremo sviluppare i nostri poteri psichici, espandere la nostra intuizione e il nostro "sesto senso". Nei bagni aiuta a purificare il corpo e l’anima. D'altra parte, il timo era usato in tutti i tipi di incantesimi relativi a coraggio, forza e audacia, quindi se un uomo aveva bisogno di coraggio per dichiararsi a una donna o se aveva bisogno di forza per resistere a una battaglia, con un incantesimo appropriato o il semplice fatto di annusare il timo, avrebbe aumentato la sua forza interiore.

PROPRIETÀ

Ha tante proprietà terapeutiche: è digestivo, stimolante, antisettico, antivirale ed espettorante, quindi è consigliato soprattutto per i casi di congestione polmonare o per migliorare la digestione.

Per via esterna, ben concentrato è un disinfettante molto potente, nei risciacqui in bocca è antisettico e toglie l’alito cattivo.

L’oleolito di Timo è molto efficace nei dolori articolari reumatici, e massaggiato sul petto calma la tosse.

Il suo olio essenziale ha tanti usi (ci sono vari chemiotipi con proprietà totalmente diverse), per ciò, raccomando di chiedere a un aromaterapeuta prima di utilizzarlo.

In cosmetologia è un ingrediente molto utilizzato nei preparati per la pelle grassa, impura e con acne. Come tonico dei capelli, ferma la caduta e rinforza e attiva la crescita.

La tradizione popolare lo usa da sempre, per cucinare, aromatizzare pietanze, con miele per sciogliere il catarro, con sale e aceto per espellere e liberare le vie respiratorie. Andrés de Laguna scrive:

“Il suo profumo rinvigorisce il cervello (è un eccellente stimolante intellettuale) ed è eccellente per chi soffre di gota”. Infatti se dice che “il profumo del fiore fortifichi il cervello e dia energia alle facoltà mentali dei vecchi”.

PRATICA MAGICA

In Grecia si usava bruciare Timo nei falò propiziatori offerti agli Dei, e ho pensato che sarebbe molto gradito agli spiriti e divinità fare un incenso con il Timo e altre piante e fiori aromatiche in questo mese, ora che le piante sprigionano tutta la loro potenza aromatica. Possiamo usarlo per i nostri lavori magici di pulizia, nella nostra pratica devozionale o come offerta al Genius Loci.

Ecco una ricetta molto profumata:

Pestate fino a farle diventare polvere, un po’ di resina di cipresso, olibano, timo, lavanda e salvia.

Possiamo utilizzare questo incenso caricandolo con le nostre richieste e lasciando che il suo fumo profumato arrivi agli spiriti e divinità con le quali lavoriamo.

© L’Almanacco delle Streghe