L’Ontano (Alnus Glutinosa Gaertner), è lo Spirito indiscutibile delle zone paludose e acquitrini, è uno spirito maschile o femminile? Re o Regina? Riconosco che ho avuto un po’ di difficoltà, perché più indagavo, più porte si aprivano, ma alla fine ho deciso di seguire un filo conduttore che, a me, è piaciuto molto, e che ho collegato alla pratica magica. 

L’Ontano è presente in tutta Europa, nel Nord Africa, nell'Asia minore, in Siberia e nell'Asia orientale. Predilige zone umide e aiuta i terreni a non diventare troppo paludosi. La cosa bella, è che si comporta come una madre che accudisce i suoi piccoli, perché al contrario di altri alberi, permette di crescere ai suoi piedi una gran varietà di fiori e piante che a loro volta attraggono tanti insetti, e questi attraggono molti animali come uccelli, rane, pesci, lontre, ecc.. un ecosistema perfetto. Le sue radici proteggono le sponde di corsi d’acqua dall’erosione e hanno la capacità simbiotica di fissare l’azoto dell’aria nutrendo il sottobosco.

Il nome proviene del latino Alnus, che sembra derivare dal celtico "al lan”, presso le rive; le foglie e i rametti giovani, che sono appiccicosi (da qui il nome latino “glutinosa” appiccicoso), venivano lasciti nelle abitazioni per eliminare mosche e altri insetti.

Ogni primavera sviluppa fiori di entrambi i sessi, questo spiega le varie leggende popolari come la “Donna Ontano” o “Il re delle paludi” (sempre alludendo al maschile e femminile dell’Ontano).

Alfredo Cattabiani nel suo libro “Florario” collega l’Ontano ai “fiori e piante alle soglie dell’aldilà”, perché il suo legno, appena tagliato diventa rosso-arancione, simile al sangue. Penso che è per questo che, nell’antichità, era considerato un albero con un forte misticismo, e non è stato utilizzato a scopo terapeutico fino a quando Santa Ildegarda iniziò a consigliare il cataplasma di foglie fresche per infiammazione varie come il reumatismo.

Nei paesi poveri l'ontano nero fornisce diverse tinte: rosso dalla corteccia, verde dai fiori, marrone dai rametti giovani; la corteccia è ricca di tannino, usato in conceria e per la preparazione d'inchiostro.

Il legno ha la peculiarità di indurire notevolmente e di essere praticamente immarcescibile se completamente sommerso, mentre si deteriora facilmente all'aria, per cui veniva usato un tempo per piccoli ponti e cattedrali medievali, dicono che Venezia poggi su antichi piloni di Ontano.

PROPRIETÀ

L’ontano si può considerare un antinfiammatorio a tanti livelli, si utilizzano le foglie, la corteccia e le gemme.

Il gemmoderivato è ideale nel trattamento di sindromi influenzali e stati febbrili grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e febbrifughe. È particolarmente efficace nel contrastare rinite, sinusite, tosse e bronchite, oltre a combattere forme di allergia come l’asma. Inoltre il potere diuretico dell’Ontano aiuta ad eliminare le tossine dall’organismo e l’efficace azione tonica contrasta stati di stress e stanchezza.

Alle dosi raccomandate non crea controindicazioni, però consiglio sempre di rivolgersi a un naturopata o erborista di fiducia, si sconsiglia di assumere erbe spontaneamente, se non si ha una profonda conoscenza di esse. Informatevi bene prima di andare a raccogliere delle erbe, in alcune regioni è vietata o limitata la raccolta di alcuni tipi di piante, a causa dell’utilizzo intensivo.

UN PO’ DI STORIA E CURIOSITÀ

Ci sono tante storie e leggende che collegano l’Ontano alle divinità fluviali, nella Grecia arcaica c’è “Foroneo” o le sorelle di “Fetonte”, e intorno alla grotta di Calipso, nell’Odissea, cresceva un bosco di Ontani, pioppi e cipressi, associati alla morte-resurrezione. Nei miti Celtici, l’Ontano è l’albero sacro del mitico Bran. Nel medioevo inizia a essere visto come una creatura spettrale, per i suoi rami contorti e come creatura della nebbia, proprio perché cresce in posti paludosi. Di questo periodo è la storia “della figlia del re degli elfi” che Gottfried Herder traduce erroneamente con “la figlia del re degli ontani”. C’è anche una favola di Andersen molto bella e con molta simbologia titolata “la figlia del re della palude”.

Dei tempi precristiani abbiamo pochissime storie, però, ci sono le “driade” o ninfe arboree, che abitavano gli alberi e che punivano a chi osava maltrattare o tagliare gli alberi della foresta, qualche volta anche con la morte.

In alcuni posti paludosi della Gran Bretagna e Irlanda hanno trovato statuette di legno antropomorfe maschili ed ermafrodite, una tan solo è femmina, fatta di legno di Ontano. La misteriosa figura di Ballachulish è di una ragazza o una dea, scolpita da un unico pezzo di ontano, con ciottoli per gli occhi e in mano oggetti (adesso irriconoscibili) che dovevano avere un grande significato. Trovata nella riva del Loch Leven e datata al radiocarbonio intorno al 600 a.C., il che la rende vecchia di oltre 2500 anni. Ballachulish è un posto speciale e pericoloso, collega Loch Leven con il mare, forse questa strana figura rappresentava la dea dello stretto, alla quale i viaggiatori avrebbero dovuto fare un’offerta se volevano essere sicuri di una traversata sicura, (tratto dal national museums scotland). Questi luoghi speciali, accanto a una sorgente o dove un sentiero attraversa la zona umida, ci fanno volare con l’immaginazione.

PRATICA MAGICA

Proprio perché è un albero collegato alla terra e l’acqua (anche all’aria e il fuoco), le sue radici si sviluppano molto in profondità nei terreni umidi e vicini all’acqua, ho pensato di fare una pratica/offerta per radicarci bene e attraverso queste radici che si collegano alle acque profonde, lasciare andare tutto ciò che non ci serve più. Per fare questa meditazione sarebbe ideale trovare uno di questi posti incantati vicino all’acqua, dove ci sono degli Ontani, altrimenti potete farla in casa; raccogliete un po’ d’acqua di sorgente e qualche foglia o frutti di Ontano, (ricordate di lasciare una offerta).

Fate dei respiri profondi e immaginate di essere in uno di questi posti paludosi, umidi, con nebbia, visualizzate che del vostro sacro si srotolano delle radici che affondano nella terra umida e vanno a comunicare con il Deva dell’Ontano e con le acque profonde e sotterranee. Abbracciate la vostra situazione attuale e pensate a quello che desiderate rilasciare alla terra e all’acqua perché possa essere purificato e trasformato. Quando sentite che è il momento di tornare, fate dei profondi respiri e raccogliete le vostre radici, ringraziate agli spiriti che avete incontrato nel vostro viaggio e aprite gli occhi. Questa meditazione potrebbe lasciarvi un po’ “alienati”, se fosse cosi, mangiate e bevete qualcosa per tornare ad essere nel “qui e ora”.
Vi lascio questa poesia tratta del libro “lo spirito degli alberi” di Fred Hageneder. L’ha trovata incantevole e di grande ispirazione per questo lavoro, potete leggerla prima di iniziare la vostra meditazione.

Ontano del ruscello mormorantee
Della palude dal verde brillante,
Lascia che l’acqua porti con séi dolori e le sofferenze del passato,
Riversa sui nostri campi la fertilità,
Idee, gioia di vivere e abilità,
Lascia che queste si estendano verso il cielo
E discendano nel profondo della terra,
Amore mio, come fai tu.

© L’Almanacco delle StregheFonti

Florario di Alfredo Cattabiani
Lo spirito degli alberi di Fred Hageneder (assolutamente da leggere)
Pagina web Acta Plantarum
Sabiduria ancestral de las plantas di Jesus Callejo Cabo
Gran enciclopedia de las plantas medicinales di berdonces i serra
Pagina del National Museums Scotland