(Dipinto: The Witch of Endor, 1857 -  di Nikolai Ge)

NECROMANZIA: LA PRATICA PIÙ PROIBITA DEL MONDO

Tutt’oggi, la parola Necromanzia suscita ancora più sgomento e terrore della parola Stregoneria. L’allusione a tale pratica, evoca subito ogni sorta di immagini terribili: dal comandare gli spiriti dei morti, al dissotterrare cadaveri, dalle terribili evocazioni al profanare tombe o trafugare pezzi di corpi in decomposizione.

La Necromanzia, come suggerisce il termine stesso, fa sì riferimento alle pratiche coinvolgono i defunti, ma come suggerisce l’etimologia della parola stessa, che formata dai termini greci necros ovvero “morto”, e manteia, "divinazione", si riferisce più propriamente alle profezie e alle predizioni tramite i defunti. 

Sebbene sin dall’antichità alcune pratiche necromantiche, potessero comprendere un certo numero di aspetti morbosi e macabri che effettivamente avevano a che fare con tombe e cadaveri, nella maggior parte dei casi si trattava di una forma di divinazione tramite incubatio, ovvero tramite l’evocazione di uno spirito che si manifestava poi in sogno.

Fu a partire dalla Roma Imperale, che la Necromanzia cominciò effettivamente a guadagnarsi la sua cattiva reputazione, poiché veniva usata come accusa per screditare i propri avversi politici (nonostante le fonti ci parlino di importanti figure di Stato come Nerone, Caracalla o lo stesso Adriano, come possibili necromanti o che solevano rivolgersi a simili figure).

In epoca Medievale poi, la parola "necromanzia" si confuse con la parola "nigromanzia", che designava invece tutti gli atti di magia nera, e così venne a rappresentare ogni sorta di arti oscure.

In tutte le culture in cui veniva praticata, la Necromanzia di solito si realizzava con l'aiuto di un intermediario, come un oracolo, un sacerdote o una sacerdotessa, o… una Strega!

Molte delle grandi Streghe della storia, del folklore, delle leggende e della letteratura erano grandi Necromanti.

Queste temibili figure sono diventate parte delle tradizioni culturali di tutto il Mondo, suscitando fascino e terrore.

LA STREGA DI ENDOR

La Strega di Endor, resta forse la più famosa evocatrice di Spiriti!

La sua figura appare nel Libro di Samuele del Vecchio Testamento.

Narra La Bibbia che il Re Saul, impegnato nella guerra contro i nemici d’Israele, disobbedì ai voleri dell’anziano profeta Samuele. Per questo motivo il profeta dichiarò a Saul che avrebbe perso il regno in favore di un guerriero più giovane, Davide. Mentre la guerra s’inaspriva e Saul entrava in conflitto con Davide, Samuele morì. Durante la fase cruciale dei combattimenti, i Filistei radunarono un esercito potentissimo nella piana di Gilboa. Saul, vedendo schierati tanti combattenti si spaventò e pregò il Signore d’illuminarlo, ma non ottenne risposta né attraverso i sogni, né mediante gli oracoli. Allora decise di consultare una negromante che viveva nel villaggio di Endor.

Situazione già paradossale, poiché era stato lo stesso Saul e imporre duramente il divieto di praticare la stregoneria e la negromanzia, bandendo e punendo severamente maghi, indovini, streghe e negromanti. Ma quando i suoi sacerdoti non furono in grado di portargli la verità che cercava sull’imminente battaglia contro i Filistei, Saul si rese conto che è la Strega di Endor era l’unica in grado di evocare e dirgli la verità.

Nella Bibbia non viene mai rivelato il nome della Strega, ma la tradizione la identifica come Zefania, madre di Abner, primo cugino e comandante dell’esercito di Saul.

Re Saul, esce nel cuore della notte e sotto false spoglie per recarsi dalla famigerata Strega di Endor. Giunto presso la Strega, la donna smaschera il sovrano e viene colta dalla paura, poiché fino ad allora era riuscita a sfuggire al bando imposto dallo stesso Re. Saul deve quindi prima convincere la Strega che non sarebbe stata punita per la sua Arte, e poi le chiede di evocare il fantasma di Samuele.

Tramite quella che sembra la descrizione di una moderna seduta spiritica, la Strega si fa Medium ed evoca lo spirito del profeta Samuele, che Saul non riesce a vedere ma che riconosce dalla descrizione della donna.

Parlando per bocca della Medium, il profeta annuncia che il giorno dopo Israele sarebbe stata sconfitta dai Filistei, che i figli di Saul sarebbero morti e che Davide sarebbe salito al trono d’Israele. Tutte predizioni che si avverarono!

Questo mi fa pensare che forse questi divieti di praticare la necromanzia da parte delle autorità erano dovuti al riconoscimento che effettivamente le predizioni e le profezie ottenute per mezzo dei defunti, funzionavano! Il problema stava proprio nel fatto che magari si rischiava di sentirsi dire proprio ciò che non si voleva sentire, come in questo caso.  

L’EPISODIO BIBLICO

Ecco l’episodio sulla Strega di Endor:

Saul disse ai suoi ministri: «Cercatemi una negromante, perché voglio andare a consultarla». I suoi ministri gli risposero: «Vi è una negromante nella città di Endor». Saul si camuffò, si travestì e partì con due uomini.

Arrivò da quella donna di notte. Disse: «Pratica la divinazione per me con uno spirito. Evocami colui che io ti dirò». La donna gli rispose: «Tu sai bene quello che ha fatto Saul: ha eliminato dal paese i negromanti e gli indovini e tu perché tendi un tranello alla mia vita per uccidermi?». Saul le giurò per il Signore: «Per la vita del Signore, non avrai alcuna colpa per questa faccenda». Essa disse: «Chi devo evocarti?». Rispose: «Evocami Samuele».

La donna vide Samuele e proruppe in un forte grido e disse quella donna a Saul: «Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!». Le rispose il re: «Non aver paura, che cosa vedi?». La donna disse a Saul: «Vedo un essere divino che sale dalla terra». Le domandò: «Che aspetto ha?». Rispose: «È un uomo anziano che sale ed è avvolto in un mantello». Saul comprese che era veramente Samuele e si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. Allora Samuele disse a Saul: «Perché mi hai disturbato e costretto a salire?». Saul rispose: «Sono in grande difficoltà. I Filistei mi muovono guerra e Dio si è allontanato da me; non mi ha più risposto né per mezzo dei profeti, né per mezzo dei sogni; perciò ti ho evocato, perché tu mi manifesti quello che devo fare». Samuele rispose: «Perché mi vuoi consultare, quando il Signore si è allontanato da te ed è divenuto tuo nemico? Il Signore ha fatto nei tuoi riguardi quello che ha detto per mia bocca. Il Signore ha strappato da te il regno e l’ha dato al tuo prossimo, a Davide. Poiché non hai ascoltato il comando del Signore e non hai dato effetto alla sua ira contro Amalek, per questo il Signore ti ha trattato oggi in questo modo. Il Signore abbandonerà inoltre Israele insieme con te nelle mani dei Filistei. Domani tu e i tuoi figli sarete con me; il Signore consegnerà anche l’accampamento d’Israele in mano ai Filistei» (1Sam 28, 7-19. Bibbia CEI).
 
LA BOTTIGLIA DELLA STREGA DI ENDOR
 
Una delle domande che hanno sempre affascinato gli interpreti di questo brano è come la strega di Endor eseguisse le sue evocazioni.
 
Nel brano viene detto che la divinazione avviene tramite uno “spirito”.
 
La parola “spirito” traduce l’ebraico אוֹב (‘owb), ma non è il suo unico significato.
 
‘Owb significa anche “bottiglia”, mentre la sua seconda accezione è “indovino” o “spirito di Pitone” (lo spirito dal quale si riteneva che gli indovini fossero posseduti).
 
Nella sua opera The Displaying of Supposed Witchcraft (1677), lo studioso inglese John Webster (1610–1682), scettico nei confronti dell’esistenza delle streghe, afferma che nelle Sacre Scritture sia stato fatto un errore di traduzione, e che quindi non si sarebbe dovuto usare “spirito” come termine per indicare la divinazione della Strega di Endor, ma “bottiglia”, alludendo alla pratica della Negromante di parlare attraverso una bottiglia per ottenere suoni e mormorii lugubri che venivano poi spacciati per voci dall’Oltretomba.

Ciò quindi renderebbe la Strega di Endor una semplice ciarlatana.
 
LA MIA TEORIA
 
Personalmente non ritengo valida la tesi di Webster per diversi motivi.

La Bibbia non è un testo morbido e quando si tratta di smascherare truffatori e ciarlatani non va mai per il sottile. Credo dunque che se la pratica della Strega di Endor fosse stata una farsa, non ci sarebbe stato motivo per non evidenziare o dichiarare la cosa. L’altro fattore importante è che, per quanto Saul possa aver dato la sua parola (ovvero quello di non fare del male alla Strega), la donna si trova in una situazione ambigua, o comunque di pericolo. Alla luce dei fatti, sarebbe stato molto più conveniente per lei, laddove si fosse trattato di una truffa, profetizzare la vittoria di Saul anziché la sua sconfitta. Ma la Strega di Endor invece riporta l’esatto opposto, a costo di rischiare la sua vita , perché sa che agli Spiriti non si può sfuggire.
 
LA BOTTIGLIA DEGLI SPIRITI
 
In ultimo, l’uso di una bottiglia da parte della Strega di Endor, mi fa immediatamente pensare alla pratica delle Bottiglie degli Spiriti, chiamate anche Dimore degli Spiriti o Spirit Vassel.
 
SPIRIT VESSEL
 
In inglese sono chiamati Spirit Vessel, i primi siti a parlarne in italiano li hanno ribattezzati Navi Spirito. Ammetto che non mi piace proprio. Sebbene qualcuno potrebbe controbattere dicendo che lo scopo di questi oggetti è quello di “offrire un passaggio” (nel senso più letterale del termine) o funzionare come “ancoraggio” (altra metafora marinara) agli Spiriti, secondo me non regge proprio.
 
Il termine “vessel”, come la maggior parte delle parole inglesi, possiede tante accezioni: tra queste troviamo sicuramente “nave”, “vascello” e “imbarcazione” ma (e su questi vorrei focalizzarmi) anche “vaso”, “contenitore”, “recipiente”.
 
Questi termini sono molto indicati per parlare di questi oggetti, perché nella maggior parte dei casi di questo si tratta sin dall’antichità: di contenitori. Vasi, scatole, bottiglie, barattoli…
 
L’origine di questi oggetti non è europea, e pare abbia radici molto antiche. Pensate al mito del Genio della Lampada, o del Genio in Bottiglia, si tratta proprio di questo: uno spirito in un contenitore.
 
E questo potrebbe essere proprio lo strumento usato dalla Strega di Endor, per evocare il fantasma di Samuele!
 
UNA PRATICA TRANSCULTURALE
 
Pare che la tradizione di catturare gli spiriti nelle bottiglie arrivi dal Nord Africa, dove si appendevano delle bottiglie di vetro colorato fuori dalle abitazioni per catturare gli spiriti maligni. Questa pratica è arrivata oggi fino a noi ed è conosciuta come Bottle Trees, consiste nell’appendere bottiglie di vetro colorato ad un albero posto all’interno del proprio giardino per protezione.
 
Tra le forme più antiche e tradizionali di questi oggetti troviamo i Govi del Vudù Haitiano, ovvero dei vasi nei quali risiedono gli spiriti degli antichi sacerdoti (e sacerdotesse) o gli stessi Ghédé (i Loa psicopompi del Vudù, che fanno da tramite tra il mondo dei vivi e quello dei morti).
 
Fatti questi esempi, si potrebbe pensare che quindi sarebbe stato più giusto tradurre Spirit Vessel come di Bottiglia per gli Spiriti, oppure come Vaso per gli Spiriti? Forse si. Tuttavia sarebbe stato ugualmente limitante.

Uno Spirit Vassel infatti non deve essere per forza un contenitore. Può essere infatti anche un feticcio, una bambola (ecco da dove hanno origine molte storie di bambole stregate), una statua, un teschio, un medaglione di quelli che si aprono ecc…
 
Ma allora come tradurre in italiano Spirit Vessel? Qualcuno su internet è stato bravo e ha optato per un romantico e poetico “Dimora degli Spiriti”. Questa sì che può essere, a mio avviso, una traduzione adeguata. Per tale motivo da qui in avanti parlerò anche io di Dimora degli Spiriti.
 
(Tutto questa lunga premessa sulla traduzione più adatta potrebbe sembrare assurda e pesante ad alcuni, ma la ritengo necessaria. Tutti noi che pratichiamo magia sappiamo quanto le parole possiedano un grande potere. Perché allora usare termini sbagliati, o creare traduzioni che non hanno senso nel passaggio da una lingua all’altra? Non lo trovo giusto. Questa è un po’ una mia piccola battaglia personale, e chissà magari in futuro l’approfondirò ulteriormente, perché purtroppo esistono tanti termini italiani legati al mondo esoterico che secondo me non funzionano proprio. Navi Spirito era una di questi, ma la lista si allunga se penso a chi usa termini come: Abbassare la Luna, Giara delle Streghe ecc…)
 
LA DIMORA PER GLI SPIRITI
 
Come abbiamo visto una Dimora per gli Spiriti, è uno strumento usato in stregoneria, per attirare gli Spiriti e renderli manifesti.

Potete costruire diverse Dimore per diverse tipologie di Spiriti: Elementali, Spiriti del Luogo, Animali Totem e Alleati di Potere. Tuttavia la più comune forma di Dimora per gli Spiriti è quella creata per lavorare regolarmente con gli Antenati.
 
Attraverso una Dimora per gli Spiriti, si chiede ad un determinato Spirito di risiedere nell’oggetto scelto per visitare il nostro mondo e comunicare con noi.
 
ATTENZIONE: uno Spirito non deve sentirsi mai o essere intrappolato o vincolato all’oggetto preposto. Gli Spiriti devono essere liberi di andare e venire, a loro piacimento o quando invocati, sena forzature, anche se come abbiamo visto in origine venivano usate proprio per intrappolare gli spiriti maligni.
 
Altra cosa importante è il modo in cui si lavora con una Dimora per gli Spiriti, ovvero mossi da onestà, amore e rispetto. Fare il contrario potrebbe avere serie ripercussioni.
 
Una dimora per gli Spiriti, contiene tutta una serie di elementi, alcuno possono essere scelti liberamente, altri non possono essere sostituiti.
 
CREARE E CONSACRARE UNA DIMORA PER GLI SPIRTI
 
Il seguente rituale è stato creato e scritto dalla blogger, artista e autrice Sarah Anne Lawless.
 
Il seguente rituale può essere utilizzato per consacrare la dimora o il feticcio che dovrà ospitare lo spirito, per un lavoro individuale o di gruppo. Per questo rituale è necessario:
 
  • Una Dimora (vaso, scatola, bottiglia, teschio, feticcio)
  • Una candela bianca
  • Un brucia incenso
  • Carbone
  • Coltello rituale
  • Testimone o un simbolo rappresentativo dello Spirito
  • Ocra rossa o Polvere di mattone mescolata con vino rosso o acqua
  • Olio per unzione (l’olio d’oliva funziona abbastanza bene)
  • Incenso per l’invocazione (artemisia, sandalo…)
  • Incenso per offerta (mirra, melograno, sandalo…)
  • Un filo rosso di purissima lana all’interno della Dimora, per invitare lo Spirito al suo interno.
  • Un quarzo ialino è un buon oggetto da aggiungere, per facilitare la comunicazione.
  • Erbe legate agli Spiriti o alla comunicazione con essi (tarassaco, assenzio, alloro, nocciolo, delle fave…)
  • Terra
  • Fave
Dopo il tramonto, durante la luna calante o nera, create uno spazio sacro rituale secondo la vostra tradizione. Invocate le divinità con le quali lavorate e che hanno il ruolo di presiedere i Cancelli del Mondo di Sotto. Chiedete loro di aprire i cancelli e di far risvegliare gli Spiriti con i quali vorresti comunicare.
 
Una volta fatto, mettete la candela bianca e la Dimora sull’altare. Ungete la candela con l’olio e accendetela in nome degli Antenati. Ungete anche la Dimora con una mistura di olio ed ocra. Bruciate l’incenso per l’invocazione chiamando lo Spirito con il suo nome ed invitatelo a risiedere nella dimora.
 
La cosa migliore sarebbe assegnare una Dimora ad ogni Spirito.
 
Quindi, bruciate un po’ dell’incenso come offerta e dite allo Spirito qual è il vostro intento, perché avete creato la Dimora, che la offrite come casa quando viene a visitarvi. Chiedetegli se accetta di lavorare con voi e di usare la dimora. Restate concentrati e fissate attentamente la luce della candela, se tremola vuol dire “si”, mentre se la candela pare soffocata e la luce non è vigorosa, vuol dire “no”. In alcuni casi l’incenso può produrre un fumo più intendo e anche questo può essere un segnale.

Finite di bruciare l’incenso per l’offerta in segno di ringraziamento.

© L’Almanacco delle Streghe