Come praticanti, pagani e streghe moderne, siamo abituati a considerare Ottobre e il periodo di Samahain, come il momento più magico dell’anno. Un periodo in cui il Velo diventa sottile e il Mondo degli Spiriti è libero di riversarsi in quello degli Uomini.

Eppure, Halloween non è l’unico momento veramente magico e movimentato dell’anno. Dicembre, Yule e lo stesso Natale, sono momenti di grande magia e da sempre popolati da Spiriti.

Ho deciso di iniziare da oggi una serie di approfondimenti su alcune tradizioni folkloristiche che ci accompagneranno per tutto il mese, alla scoperta di alcune tradizioni e di alcuni di questi Spiriti.

Molti di loro li riconoscerete perché sono gli stessi che popolano le fiabe e le favole di sempre, altri sono stati assorbiti dalla Chiesa e integrati nelle tradizioni cristiane.

Andiamo insieme alla scoperta di queste Entità, e proviamo a rendere un pochino più stregosa la candida atmosfera natalizia!

Da oggi, ogni giorno (tempo permettendo) posterò una storia, una leggenda, un racconto di folklore invernale per rendere le vostre fredde notti un po’ più magiche...

Iniziamo!

BARBORKA
La Vigilia di Santa Barbara

LA LEGGENDA DI SANTA BARBARA

Santa Barbara è una martire cristiana, la cui festa si celebra il 4 Dicembre. Il luogo e l'epoca in cui è vissuta, a causa delle numerose leggende sorte intorno al suo nome, non sono chiaramente identificabili. Della vita di questa santa esistono varie agiografie che presentano notevoli differenze tra loro. Una delle versioni più diffuse racconta che per avere il controllo assoluto sulla giovane Barbara, suo padre, Dioscoro, la rinchiuse all'ultimo piano di una torre d'avorio, e per questo motivo gli artisti medievali la ritrassero spesso con una torre alle sue spalle. Quando Barbara si convertì alla fede cristiana, suo padre sguainò la spada pronto a uccidere sua figlia, ma proprio in quel momento Dio colpì la torre con un fulmine, squarciandola e permettendo alla ragazza di saltare fuori e fuggire verso le montagne (non vi ricorda un pò l'iconografia de l'arcano de La Torre dei Tarocchi?).
Tradita da uno dei pastori tra i quali si era rifugiata, Barbara fu successivamente imprigionata, torturata e infine decapitata il 4 Dicembre proprio dal padre.

SANTA BARBARA PATRONA

Dai vari elementi citati nella sua leggenda è derivata, col tempo, una quantità spropositata di patronati da parte della Santa: la prigionia nella torre da parte di suo padre associò la sua figura alle torri, a tutto ciò che concerneva la loro costruzione e manutenzione e quindi il loro uso militare; da qui il fatto di essere considerata patrona di architetti, stradini, tagliapietre, muratori, cantonieri, campanari, nonché di torri e fortezze.

Parimenti, per via del fulmine che squarciò la torre, essa venne considerata protettrice contro i fulmini e il fuoco, e di conseguenza contro le morti causate da esplosioni o da colpi d'artiglieria; da qui deriva il suo patronato su numerose professioni militari (artiglieri, artificieri, genio militare, membri della marina) e sui depositi di armi e munizioni (al punto che le polveriere vengono chiamate anche "santebarbare").

GLI SCONGIURI A SANTA BARBARA

“Santa Barbara benedetta, liberaci dal tuono e dalla saetta!”

Nella tradizione popolare, Santa Barbara viene invocata per scongiurare i pericoli del fulmine e della morte improvvisa.

Mia Nonna la invocava sempre durante le tempeste di tuoni e fulmini!

Parecchi sono gli scongiuri popolari legati a questa Santa, eccone uno esemplificativo, recitato contro la caduta dei fulmini:

Santa Barbara nun durmiti,
ca li trona su’ partuti,
su’ vinuti ammienzu la via,
Santa Barbara è cu mia.

Ovvero:

Santa Barbara non dormite,
che i tuoni sono partiti,
sono venuti in mezzo alla via,
Santa Barbara è con me.

IL RAMO DI SANTA BARBARA

Tra la cattura e la morte Barbara, ebbe appena il tempo di compiere un piccolo miracolo agricolo la cui tradizione è arrivata fino a noi e viene ancora praticata. Si narra infatti che quando venne portata via dalle montagne, un ramoscello di ciliegio le rimase impigliato nella gonna. Rinchiusa nuovamente in prigione, Barbara coltivò e curò il ramoscello in segreto, facendolo sbocciare nell'oscurità della sua cella.

Questa è la spiegazione che sta dietro alla tradizione contadina dei “rami di Santa Barbara" che vengono ancora oggi tagliati dalle ragazze il 4 Dicembre e fatti fiorire la vigilia di Natale.

COME REALIZZARE I RAMI DI SANTA BARBARA

Tagliate dei rametti di ciliegio (vanno benissimo anche quelli di alberi come melo, pero, albicocco, pruno, nocciolo, castagno, biancospino), portandoli in un locale riscaldato. Immergeteli in una bacinella con acqua tiepida per tutta la notte ed il giorno seguente, con un coltello affillato, tagliate diagonalmente la base dei rametti, in modo che la superficie presenti un taglio netto, lungo almeno 3 cm per assicurare un ottimale assorbimento dell’acqua, sostituendola da 1 a 2 volte a settimana. Contemporaneamente spruzzate con acqua nebulizzata le gemme floreali in quanto l’aria secca dei locali potrebbe farle seccate. Se i rametti si trovano in un luogo dell’abitazione molto luminoso, una meravigliosa e “miracolosa” fioritura dovrebbe avvenire proprio nei giorni di Natale.

LE DIVINAZIONI DEL RAMO DI SANTA BARBARA

Oggi i tedeschi usano il Barbarazweigen in fiore soprattutto a scopo decorativo.
In Boemia, le talee di ciliegia o di marasca erano strumenti per predire il futuro. Il processo variava: si poteva semplicemente aspettare e vedere se il ramo sbocciava, e in tal caso ci si sarebbe sposati nel giro di un anno e un giorno. Se ci fosse stata più di una ragazza nubile in casa, quella il cui ramo fioriva per prima sarebbe stata la prima a sposarsi. Oppure, si potevano tagliare diversi ramoscelli ed etichettare ognuno con il nome di un ragazzo diverso. Il nome il cui ramo è sbocciava per primo indicava il futuro marito.

LA BARBORKA

In Repubblica Ceca, esiste la tradizione della Barborka (al plurale, Barborky), o "piccola Barbara".

Al tramonto della vigilia del giorno di Santa Barbara, un'intera tribù di Barborky scende strada. Si tratta di ragazze che vestite di bianco e con una coroncina di foglie o fiori in testa, le Barborky, vagano per le strade, a volte mascherata, a volte velate. Altre volte ancora le Barborky hanno i capelli lisci a coprire il volto. Questo perché Santa Barbara morì vergine, e i capelli fluenti in questo caso possono essere un segno del suo rifiuto di sposare l'uomo scelto dal padre.

LA STREGA DI MEZZO INVERNO

La Barborka era tipica della Boemia centrale e il suo costume variava da villaggio a villaggio. Poteva essere vestita di bianco o indossare un vestito, scarpe e calze nere, in linea con l'aspetto più spaventoso, quello della Strega di Mezzo Inverno, una figura pagana e folkloristica che iniziò a diffondersi in tutta Europa durante questo periodo dell'anno. Una volta era una figura femminile leader della Caccia Selvaggia, ma poi fu rappresentata come personaggio errante, i cui capelli anziché fluire al vento, le cadevano sul viso restando appesi.

La Strega di Mezzo Inverno, poteva anche essere vestita di bianco, e quando arrivava la primavera, la sua figura e la sua storia venivano messe da parte. Nelle terre slave, veniva indicata con molti nomi: Marzana, Morena, Morana. Veniva rappresentata con un fantoccio di paglia, betulla o canapa intrecciata. I Sorbi (o Serbi di Lusazia), una minoranza slava della Germania orientale, la vestivano con una camicia bianca donata dalla famiglia in cui era avvenuto il decesso più recente, mentre la ragazza, che si era sposata da poco, donava il suo velo per completare il costume dello spaventapasseri.

Dopo che veniva lapidata ritualmente, questa "Sposa d'inverno" veniva annegata nel più vicino specchio d'acqua. Mentre i suoi pezzi veniamo trasportati dalla corrente a valle, portavano via con sé il vecchio Inverno, lasciando così posto alla primavera.

Per i Cristiani e i Cattolici invece, questa festa cade durante la prima settimana di Avvento, e quindi la primavera è ancora molto lontana. La Strega di Mezzo Inverno sta iniziando ora a vagare e a prendere forza, e crescerà sempre più ferocemente man mano che si dirigerà verso il suo giorno di festa, ovvero quello dell’Epifania (6 gennaio). Fin da subito la Chiesa, ha cercato di sottomettere o almeno di abbellire la figura della Strega di Mezzo Inverno. Ecco allora che è nata la vigilia di Santa Barbara, celebrazione ribattezzata in onore della martire.

Per un certo periodo la Barborka, fu sovrapposta a Svatý Mikuláš, la versione ceca di San Nicola. Dopo la Controriforma, che durò dal 1542 al 1648, la Barborka cominciò ad assomigliare alla figura di Gesù Bambino, che portava i regali la vigilia di Natale.

Nel suo periodo di massimo splendore, verso la fine dell'Ottocento, la Barborka indossava una fascia blu o scarlatta sopra a un abito bianco e orlato di pizzo sotto il quale spuntavano abbondanti sottovesti. La fusciacca era legata sul fianco sinistro, corrispondente alla sua "mano dove portava il cestino". (Nei villaggi dove la tradizione sopravvive, il bianco rimane il colore scelto per l'abito, e la fascia rossa ha soppiantato quella blu). Nella mano destra Barborka, portava una scopa o un battipanni di vimini.

Le Barborky, che di solito si spostavano in gruppo, non suonavano il campanello, ma colpivano le finestre delle case con i loro strumenti per la pulizia. Varcata la soglia, annunciavano di essere venute dal piccolo villaggio di Dražíč, nella Boemia meridionale, per stabilire se c’erano o meno dei bravi bambini in casa. In caso contrario, Barborka colpiva i bambini con la scopa o il battipanni e faceva sapere a San Nicola che non aveva motivo di fermarsi in quella casa durante la notte del 5 Dicembre. I bambini buoni ricevevano frutta e caramelle dal cesto. Poi, consegnato il suo messaggio, Barborka partiva per battere alle finestre della casa accanto.

© L’Almanacco delle Streghe