DED MOROZ: IL VECCHIO NONNO GELO

Ded Moroz è un personaggio russo simile a Babbo Natale, Santa Claus e San Nicola.

Il suo nome si traduce in "Vecchio Gelo" o "Nonno Gelo".

Ded Moroz ha un aspetto molto simile a Babbo Natale, solo che tende ad essere raffigurato vestito di blu con dei fiocchi di neve ricamati, ha un bastone da mago e, a differenza dei suoi omologhi, ha una compagna femminile. La sua compagna è la nipote Snegurochka, la Fanciulla delle Nevi, nata dall’unione con Vesna, la Primavera.

La tradizione racconta che Ded Moroz e Snegurochka viaggiano per le campagne portando regali ai bambini, durante il periodo natalizio.

Tuttavia, con l'ascesa del Comunismo in Russia, il Natale, in quanto festa religiosa, perse importanza, così come Ded Moroz, considerato dai leader comunisti una specie dio patrono dei bambini, che venne così screditato in quanto personaggio religioso associato a questa festa. Per questo motivo, Ded Moroz e Snegurochka non vennero più festeggiati e celebrati durante il Natale, ma la loro tradizione fu spostata alla notte di Capodanno. Da allora, ancora oggi, Ded Moroz e Snegurochka lasciano i regali per i bambini la notte di Capodanno.

UN DEMONE DAL CUORE DI GHIACCIO

La figura di Ded Moroz affonda le sue radici nella mitologia slava. Si pensa che Ded Moroz abbia origine da un Mago d'inverno, un Demone con il dono della forgia, di nome Morozko.

Morozko era il figlio di Velez, il dio della morte e degli inferi, e Mara, una dea strega che, secondo la mitologia slava, governava sulle stagioni. Morozko era la personificazione dell'inverno e aveva la capacità di congelare l'acqua attraverso la sua forgia invernale. Gli antichi pagani slavi facevano offerte a Morozko per risparmiare i loro raccolti e per chiedere un inverno meno rigido. Morozko, viveva in mezzo ai boschi e uccideva senza pietà i viandanti, trasformandoli in statue di giacchio. Padrone del gelo e delle foreste e personificazione dell’Inverno, Morozko assassinava i malcapitati e rapiva i bambini senza farsi troppi scrupoli. Se i genitori volevano indietro i propri figli, dovevano pagare un riscatto al tremendo Demone, che poi, forse, avrebbe donato la libertà ai fanciulli.

Gli antichi slavi non chiamavano questa divinità millenaria "Ded" (Nonno). Esso era semplicemente Moroz, Morozko, Morozenko, Morozenko, o Mroz, o anche Mraz (in russo, questa è considerata una parola maledetta che si usava a una persona molto malvagia). Inoltre, il più delle volte Moroz non era considerato uno spirito buono: il gelo era pericoloso per tutti gli esseri viventi - piante, animali ed esseri umani. Il suo stesso nome deriva da Mor - un'antica parola slava che significa Morte (oggi "mor" significa epidemia, morte di massa per gli animali e/o gli esseri umani). Il nome della Dea Morana o Morena, la Dea dell'Inverno e della Morte, deriva dalla stessa radice di Moroz.

Una filastrocca popolare descrive Moroz come segue:

Una quercia si erge senza radici, senza rami;
Un corvo si appollaia su di essa;
Arriva un uomo senza piedi;
Prende il corvo senza mani;
Lo pugnala senza coltello;
Lo cucina senza fuoco;
Lo mangia senza denti.

Moroz aveva degli Spiriti servitori: Marossy, Treskuny, e Studentsy. Erano piccoli Spiriti con il potere di far scricchiolare la neve durante le gelate.

Moroz veniva tradizionalmente onorato la vigilia di Natale quando il padrone di casa lo invitava per la cena di Natale e gli ordinava di non danneggiare i raccolti o gli animali. L’altro giorno dedicato a questo spirito era in origine il 6 Dicembre, giorno che poi divenne dedicato a San Nicola, di cui probabilmente Moroz è una forma primordiale.

ASPETTO E POTERI

Ci possono essere leggere differenze circa le descrizioni di Ded Moroz: alcuni lo vedono come un uomo basso, altri come un vecchio molto alto, quasi sempre ha una lunga barba bianca o argentata (i capelli lunghi e la barba negli uomini sono sempre stati associati a un immenso potere - ricordate le rappresentazioni di tutti gli antichi maghi e saggi?) I suoi occhi sono del colore del ghiaccio: a volte grigi, a volte blu scintillante. Tradizionalmente è vestito con i colori dell'inverno: bianco, argento e varie tonalità di blu - dall'azzurro molto chiaro durante il giorno al blu molto scuro di notte. Porta un bastone che usa per bussare su varie superfici e ghiacciando ogni cosa. I suoi capelli sono nuvole gonfie di neve, il suo respiro è gelido, le sue lacrime sono ghiaccio e neve e gelate sono le sue parole. Non gli piace chi si lamenta del freddo, ma concede un sano rossore sul viso, e la forza del corpo e dell'anima, a chi non lo teme e lo saluta quando arriva.

Nel periodo da Novembre a Marzo, si crede che Ded Moroz sia così potente, che persino il Sole sia intimidito di Lui.

Tuttavia, anche se incute spesso timore, è sempre Lui che congela stagni e fiumi, in modo che la gente possa pattinare, o che imbianca le cime delle colline, in modo che la gente possa slittare, è quindi uno spirito associato anche con con le vacanze e il divertimento invernale.

LE OFFERTE A DED MOROZ

Il 6 Dicembre, si crede che Moroz cammini per tutta la terra e controlli che tutto sia ricoperto di ghiaccio e neve. In questa giornata le persone lo saluta con offerte di Kutya (cereali rituali) e Uzvar (composta di frutta secca e miele). Gli studiosi di folklore slavo hanno notato che i rituali di offerte per Moroz sono molto simili a quelli delle offerte per gli Antenati: la Vigilia di Natale (tempo in cui gli Antenati erano tradizionalmente ricordati) l'uomo più anziano della famiglia prende un cucchiaio di kisel o kutya (entrambi cibi commemorativi dedicati ai Morti) ed esce sulla soglia (un luogo tra i Mondi) o si affaccia nel camino o nella stufa (un altro passaggio nell'Oltretomba) invocando:

"Moroz! Moroz! Vieni a mangiare il kisel con noi! Moroz! Moroz! Non uccidere la nostra avena!"

Poi l'uomo elenca tutti i cereali e le piante che non vuole che Moroz distrugga. La maggior parte delle fonti non menziona cosa succede dopo, ma si può solo supporre che l’offerta poi venga lasciato fuori per Moroz.

IL DONO DEL GELO

Ded Moroz, a differenza della maggior parte dei personaggi di Babbo Natale, non ha una controparte malvagia simile a Krampus. Ded Moroz incarnava entrambi gli archetipi - la benevolenza e l'ira dell'inverno. Gentile o duro, il gelo fa parte della vita per chiunque risieda in climi più freddi. Molte piante devono subire le gelate dell’inverno, per poter crescere e fiorire in primavera, e gli animali devono andare in letargo, perché questo è il loro corso della vita, e Moroz, con tutte le sue gioie e i suoi pericoli è parte della natura, proprio come tutti noi.

Che le gelate invernali siano gentili con voi!

© L’Almanacco delle Streghe