La tradizione della Capra di Yule (o Yule Buck o JuleBukk) differisce leggermente da regione a regione.

Oggi si vede spesso questa figura tra le decorazioni natalizie, come un ornamento di paglia che abbellisce le case. Alcune decorazioni sono piccole da stare nel palmo di una mano, altre abbastanza grandi da riempire tutto il davanzale di una finestra, altri ornamenti con queste fattezze vengono invece posti sull’albero di Yule o di Natale, in mezzo a palline, luci e altre decorazioni.

Qualsiasi sia il loro aspetto tutte le Capre di Natale si assomigliano e sono costituite da fasci di paglia di segale legati con un nastro rosso, la barba rappresentata da alcune spighe di grano irte e le corna intrecciate che ricadono sul garrese.

In Norvegia e Svezia è usanza nascondere una piccola capra di paglia di Yule nella casa di un amico, di un membro della famiglia o di un vicino, che a sua volta dovrà nasconderla nella casa di un altro nel momento in cui la troverà.

IL NOME

Sin dai tempi antichi, il termine inglese buck, o una sua variante, significava "capra maschio". Oggi invece il suo significato è quello di cervo, cerbiatto, antilope o daino, sempre di sesso maschile.

Ecco allora che Yule Buck diventa: in Norvegia Julebukk, in Findlandia Joulupukki, mentre in Svezia era conosciuto come Julsven e più tardi Julbock.

Ma tutti stanno comunque ad indicare la capra, o forse dovremmo dire il Capro di Yule, raffigurato a volte come una figura barbuta, altre come una capra, e altre volte una misto fra i due.

ANIMALE SACRO A THOR

Il Capro di Yule ha una storia antica.

Gli studiosi popolari credono che le origini del Julebock si trovino nel dio nordico Thor e le sue capre, Tanngrisnir (Gap-Tooth) e Tanngnjóstr (Tooth-Grinder). Queste due capre trainavano il carro di Thor e fornivano cibo ogni sera venendo macellate per poi risorgere la mattina seguente.

Un'antica pratica svedese collegata a tutto questo è il Juleoffer, o sacrificio di Yule, in cui una persona vestita con pelli di capra e che portava l'effigie di una capra veniva simbolicamente macellata per poi tornare in vita al mattino. Questa pratica è stata molto probabilmente preceduta dai sacrifici veri e propri, poiché sappiamo che i nordici praticavano sia sacrifici animali che umani. La tradizione di Juleoffer è andata poi a perdersi con l'ascesa del cristianesimo e il Julbock è stato identificato come un demone.

BUCCA: IL DIAVOLO DELLE ORIGINI

In realtà, pur se associato a Thor, il Capro di Yule ha origine da una divinità proto-indoeuropea, che precede il pantheon norreno.

Si crede che le origini della Capra di Yule siano quelle del Bukka o Bucca, figura al centro della Stregoneria Tradizionale Cornica e spirito dispettoso e cornuto legato al "puk" baltico, al concetto irlandese di "pooka" e all'inglese "Puck".

Riguardo al Bucca, Gemma Gary scrive:

"Troviamo una serie di nomi tradizionali per il Dio-Capra in Gran Bretagna, che sembrano avere una derivazione comune, come Bwca, Pwca, Pouca, e Puck, quest'ultimo ancora usato in alcune parti d'Irlanda per riferirsi ad una capra. All'estero troviamo degli esempi; lungo il confine settentrionale dell'Italia, le streghe riconoscono uno spirito della natura sotto forma di una grande capra rossa con una macchia bianca tra le corna, che forse rappresenta la luce di "tutta la saggezza". I nomi di questo spirito sono tutte varianti di Bec, Becco, Bouc, Boucan e Buc. In Svezia abbiamo l'intrigante nome di Bukkerwise, una rappresentazione sacra o una pantomima dove il Dio-Capra morente e resuscita e sposa la Regina di Maggio".

La Capra di Yule è stata poi sincretizzata e trasformata dai cristiani quando Yule è diventato il Natale. In alcune tradizioni, è diventata semplicemente la "Capra di Natale" di Babbo Natale.

Altre la demonizzarono, credendo che fosse un'incarnazione del diavolo.

In effetti questa Capra molto probabilmente ha origine proprio del Dio Cornuto, motivo per cui è stato trasformato o rifiutato dai cristiani.

Per quanto riguarda la demonizzazione del  Capro di Yule, Paul Hawkins scrive:

"Esisteva una storia secondo cui una ragazza ballava con in mano una Capra di paglia di Yule, ma a mezzanotte la figura di paglia prende improvvisamente vita, e inizia a far dimenare la ragazza avanti e indietro sul pavimento del salone, davanti all’orrore e agli occhi degli altri partecipanti alla festa. Quando si rendono conto che quella figura è il diavolo in persona, è troppo tardi: l'uomo capra scompare, portando con sé la ragazza.C’era poi il racconto di un uomo che si è vestito come una tradizionale capra pagana di Yule e si è trovato immediatamente cacciato via da un Belzebù arrabbiato, furioso che qualcuno avesse osato impersonarlo. In Finlandia, la Capra di Yule divenne una figura terrificante che appariva poco prima del periodo delle feste, esigendo doni di tributo e punendo (e a volte mangiando) i bambini cattivi".

FIGURA DEGLI ANTICHI RITI DI FERTILITÁ

La Capra di Yule era associata ai misteri e ai riti di fertilità.

Alcuni di questi misteri sono più antichi sia di Yule che del Natale e si riferiscono ad un'antica festa finlandese del raccolto chiamata Kerki, che si svolgeva intorno a Settembre e Novembre.

La festa era in onore del dio Kerki, che veniva spesso raffigurato come un caprone chiamato Kerkipukki. Durante questa celebrazione era consuetudine organizzare una festa in cui tutti si ubriacavano. Una parte fondamentale di questa festa era quella di rimanere letteralmente in piedi, nonostante la sbronza, per garantire l’abbondanza dei raccolti durante l’anno a venire.  Se le persone svenivano o cadevano, il raccolto sarebbe stato maledetto e i campi non sarebbero stati fertili.

Durante la notte, un uomo vestito di corna e di pelliccia, impersonava Kerkipukki e prendeva parte a una parata cerimoniale, andando di casa in casa per chiedere e ricevere offerte di alcol e di cibo. Durante il Kerkipukki si onoravano gli antenati, e ritroviamo i temi pagani dei misteri della birra e del pane: i cicli di nascita, vita, morte e trasformazione miracolosa. Il Kerkipukki chiedeva anche alle donne di sedersi sulle sue ginocchia, altro rimando ai riti di fertilità dell'unione tra la divinità e l'uomo (e forse da questo potrebbe avere origine l’usanza moderna del sedersi sulle ginocchia di Babbo Natale).

Questo bagaglio soprannaturale indoeuropeo alla fine si è fatto strada in Finlandia, dove troviamo l'uomo-capra trasformato in Babbo Natale, Joulupukki.

Insieme al Kerkipukki c'era il Nuutpukki, la sua controparte più oscura.

Arrivava all'inizio di gennaio per ricevere in offerte degli avanzi di Yule nella festa chiamata Nuut, più tardi conosciuta come il giorno di San Knut. Questa volta un'orda di giovani si travestiva da capra e invece di chiedere offerte, le pretendeva. Questo si trasformava spesso in una sorta di saccheggio, da cui nacque la tradizione secondo cui i Kerkipukki ricompensavano i bambini ben educati con dolci e frustavano i bambini cattivi con fruste di betulla (usanza che ritroviamo in diverse figure del periodo come Krampus, Knecht Ruprecht e Belsnickel)  

Queste tradizioni con il tempo sono naturalmente sopravvissute nelle successive tradizioni cristiane.

Anche se non lo si poteva vedere, ci si aspettava che il Capro di Yule entrasse in casa ad un certo punto della vigilia di Natale. Per non deluderlo, i bambini norvegesi lasciavano una scarpa piena di chicchi d'orzo per lui sotto il letto.

Nella zona di Elverum, nel sud-est della Norvegia, si credeva che passasse la vigilia di Natale a fare pronostici sotto il tavolo da pranzo. Se ne andava sempre la mattina di Natale, ma se lasciava qualche chicco grassoccio al suo posto, era un segno di un buon raccolto a venire.

Dopo aver adempiuto ai suoi doveri di donatore e portatore di regali, il Capro di Yule scompariva, spuntando di nuovo all'Epifania (6 gennaio) in Norvegia e Danimarca per trotterellare dietro agli Star Boys (gli stessi Ragazzi Stella già incontrati in occasione di Santa Lucia) che sfilavano per le strade cantando e tenendo una lanterna di carta in alto a rappresentare la Stella di Betlemme.

L'ultimo momento in cui ci si poteva aspettare di incontrare il Bucca di Yule era il giorno di San Knut (13 gennaio).

Il "Knut Buck", o Nuuttipukki come veniva chiamato in Finlandia, poteva sembrare una capra, ma beveva come un uomo, e bisognava dargli tutta la birra che voleva se si voleva avere fortuna, abbondanza e prosperità per il nuovo anno.

© L'Almanacco delle Streghe