Il 24 Maggio nella la città francese di Saintes-Maries-de-la-Mer, nella Camargue, si celebra la festa dei gitani, Le Pèlegrinage des Gitans, che arrivano in migliaia per il pellegrinaggio e la venerazione di Santa Sara, le cui vestigia sono conservate nella cripta della chiesa.

Questa viene anche chiamata Sara la Nera, e secondo la leggenda sarebbe la serva arrivata in questi luoghi, con le "Marie" che danno il nome al paese: Maria Salomè, Maria Jacobé, e Maria Maddalena, dopo aver assistito alla crocifissione e alla resurrezione di Cristo e aver vagato in mare su una barca priva di remi. Interessante notare come nonostante l’appellativo di Santa, questa figura non venga ufficialmente riconosciuta da nessuna delle principali confessioni religiose e non appare nei Vangeli. Molto probabilmente questa figura è collegata agli antichi culti delle Vergini e Madri Nere, che risalgono al periodo pre-cristiano.

Secondo la leggenda gitana invece, Sara la Nera era una gitana che viveva sulle sponde del Rodano e raccoglieva l’elemosina per i poveri. Un giorno ebbe una visione in cui le apparvero le Tre Marie mentre stavano per arrivare sulla costa e le dicevano che avevano bisogno del suo aiuto. La mattina seguente, Sara vide una barca in difficoltà tra le onde, stese allora il suo mantello sulle acque e ci camminò sopra fino a raggiungere le donne in difficoltà, salvandole.

Durante la festa dedicata a Sara la Nera, ci sono processioni in cui la Santa viene portata fino al mare per la benedizione, un momento estremamente emozionante, fra famiglie intere di gitani in lacrime. Santa Sara protegge le donne, le partorienti, le madri e le famiglie. La mattina del 24 maggio, le donne, appena sveglie, mettono un vaso di fiori gialli e accendono una candela gialla davanti all’immagine della Santa. Poi strofinano pezzi di stoffa sulla sua statua, caricandoli in questo modo e trasformandoli in potenti talismani. Chi ha un parente malato, questa mattina accende una candela bianca davanti all’effige della Santa e mette a bollire tre pentole di coccio contenti acqua piovana. Quando l’acqua bolle, si tolgono le pentole dal fuoco e si mettono a triangolo, con una sedia al centro. In una pentola si mettono 7 gocce di olio essenziale di eucalipto, in una 7 di tea tree oil, e in una 7 di lavanda. Poi ci si siede sulla sedia e si chiede alla Santa la salute, scrivendo i nomi dei malati su un pezzetto di carta che va fumigato tra i vapori profumati delle tre pentole. Poi ci si reca alla cripta e si lascia in un apposito contenitore il foglio con i nomi per chiedere la grazia.

I festeggiamenti di questa giornata comprendono anche la famosa corsa dei butteri fino all’arena, l’inaugurazione della stagione delle corride non cruente, les courses camarguaises e i giochi provenzali a cavallo. Tutta la città si anima e diventa il fulcro di una festa incredibilmente appassionante.

Per ulteriori approfondimenti su questa festa visitate:

Le usanze citate sono tratte da “Agenda della Mela 2018” a cura di Devon Scott.

PUTSI PORTAFORTUNA

La “putsi” è un amuleto gitano creato per avere fortuna, protezione o per ottenere qualsiasi cosa. Fondamentalmente consiste in un sacchetto di stoffa riempito con oggetti specifici. Secondo la credenza gitana, un modo per realizzare i propri desideri, consiste nel fare una passeggiata in natura con l’intenzione di trovare un oggetto che aiuti nella manifestazione del nostro intento. Quando trovate un oggetto che cattura la vostra attenzione, che sia un ramoscello, una pietra o un fiore, tenetelo nella mano sinistra. Se vi sembra che l'oggetto vibri e possa essere un vostro oggetto di potere, va messo nella propria putsi e portato al collo fin quando il vostro desiderio si avvera. Quando il vostro desiderio si sarà avverato, restituite l’oggetto di potere alla natura seppellendolo s ringraziando Sara la Nera.

Una Putsi di protezione potrebbe essere costituita da un un sacchetto nero, con all’interno con una pietra forata, una conchiglia e un pezzo di carta su cui avete disegnato una spirale.

L’autrice Devon Scott invece, suggerisce di creare un amuleto con un pezzo di stoffa rossa con all’interno una moneta da un euro, un chiodo trovato per caso e un sasso raccolto sulla spiaggia con una forma e un colore che vi piace. Anche questo va indossato ma senza farlo vedere a nessuno. Dopo un anno va smaltito in acqua corrente.

© L’Almanacco delle Streghe