È arrivata l’Epifania,
Che tutte le feste porta via!

Buona Festa della Befana a tutt*!

Credo che per noi Streghe e praticanti di Stregoneria italiani, questa giornata assuma un significato ancora più importante. È una sorta di Celebrazione dell’Antenata!

Rendiamo onore alla Strega Anziana.

L’Epifania, ovvero “giorno della manifestazione”, in ambito cristiano allude alla manifestazione di Gesù Bambino ai Magi. Ma non è sempre stato così. Secondo il vecchio calendario degli antichi romani, e quindi prima di essere cristianizzata e fissata al 6 Gennaio, l’Epifania era la manifestazione della Dea della vegetazione e della rinascita della natura.

Oggi la Befana segna la fine delle 12 Notti Sacre e spazza via con la sua scopa la Stagione di Yuletide. Siamo in quello che chiamo il Tempo del Calderone, in attesa di Imbolc.

Alcuni folkloristi vedono nella Befana una versione della Dea Holda o Perchta, divinità della casa, del focolare, della tessitura e delle anime innocenti dei bambini defunti.

Sin da quando è nato L’Almanacco delle Streghe, ho lanciato l’hashtag #iostoconlabefana con lo scopo di rivalorizzare e donare nuovamente potere alla Vecchia, alla Megera che tanto si è cercato invano di detronizzare.

Sì, perché La Befana è ancora qui, è un’irriducibile!

Nonostante tutti gli sforzi del patriarcato e della religione imposta, nessuno è riuscito a cancellare la sua figura e dopo millenni è ancora qui a volare nei nostri cieli con la sua scopa e a riempire di dolci o di carbone le nostre calze!

Se non è stregoneria questa!?

Oggi supportiamo La Befana! Utilizzate #iostoconlabefana sui vostri social taggando L’Almanacco delle Streghe.

Nel frattempo vi lascio questa mia riflessione sull’Anziana.

Buona lettura!

…TUTTE LE FESTE PORTA VIA!

La Stagione di Yuletide si conclude con la mia festa preferita: la notte della Befana! Da nord a sud del nostro Paese, tutti i bambini la notte dell’Epifania guardano il cielo aspettando di vedere la simpatica Nonna volare sulla sua scopa, eccitati e spaventati allo stesso tempo, ma soprattutto curiosi di sapere cosa troveranno nella loro calza: dolci e giocattoli (per i bambini buoni) o cenere e carbone (per quelli cattivi)?

Lo confesso: sono sempre stato un bambino fortunato (anche perché nonostante i dolcetti non ho mai avuto bisogno di un buon dentista!). Chissà, forse la Befana ha sempre saputo del mio amore per le streghe!

Ma da dove viene questa vecchia Signora, così presente nel folklore e nella tradizione italiana, al punto da surclassare per importanza il significato cattolico di questa festa proprio qui, in terra vaticana?

Documentandomi un po’ sull’origine della figura della Befana mi sono imbattuto in qualche leggenda cristiana legata alla sua figura.

CASALINGA DISPERATA E INGANNATRICE PENITENTE

Secondo alcune versioni della storia, pare infatti che i Re Magi, durante il loro peregrinare sotto la guida della cometa, incontrarono la Befana a cui chiesero di unirsi a loro nel loro viaggio verso Betlemme. Desiderosa di finire le sue faccende domestiche e di mettere in la sua casa prima del lungo viaggio, la Befana perse l'occasione di unirsi ai Magi, che non l’aspettarono. Per questo motivo ora la Befana vaga per il mondo alla ricerca di Gesù Bambino. Nel suo viaggio, lascia doni a tutti o bambini buoni che incontra e carbone per i cattivi.

Questa versione della storia devo dire che mi ha fatto storcere il naso in diversi punti. Un pochino più interessante è la versione russa della Befana, Baboushka, che ha una storia simile a quella della Befana, solo più tetra. In alcune versioni della leggenda infatti, Baboushka dà delle indicazioni volutamente sbagliate ai Re Magi su come arrivare a Betlemme. Questo sì che è interessante! Una vecchietta dispettosa e burlona che fa sbagliare strada e tre baldanzosi giovani agghindati come per prender parte a una serata Drag! Una storia davvero interessante...se non fosse che in seguito Baboushka si pente di ciò che ha fatto e ora vaga per il mondo alla ricerca di Gesù.

In queste leggende cristiane, è palese l’imposizione e la violenza del patriarcato su una figura archetipica e atavica come quella della Vecchia, dell’Anziana.

Nella prima versione troviamo una vecchietta che si rifiuta di unirsi a un viaggio magico prima di aver portate a termine le faccende domestiche! Dimostrando così un atteggiamento sciocco (ma che allo stesso tempo le viene richiesto) che la porta a perdere la sua grande occasione. Nella seconda versione, la vecchia invece decide deliberatamente di dare un’indicazione sbagliata! Sceglie di essere cattiva! Salvo pentirsene qualche minuto dopo, iniziando la sua opera di espiazione. Dunque anche in questo caso la sua “cattiveria” è tutt’altro che autentica ma rappresenta l’ennesima proiezione patriarcale, il peccato a cui si rimedia facendo ammenda.

L’ANZIANA COME OMBRA COLLETTIVA

Tutto ciò mi ha portato a riflettere su come nel corso dei secoli, nessun’altra rappresentazione di donna sia stata demonizzata più di quella della Vecchia Strega.

Essa rappresenta l'incarnazione di tutto ciò che la società patriarcale incarna e condanna.

Di conseguenza, potremmo vederla, in termini junghiani, come una manifestazione dell'Ombra collettiva della nostra società, in cui prendono forma le cose che ci vengono insegnate a temere ed evitare.

Proprio come l'Ombra junghiana, l’Anziana ha bisogno di essere affrontata, abbracciata e integrata in noi stessi e nella nostra società, poiché è proprio in essa che possiamo trovare, attingendo alla sua saggezza e alla sua magia, la medicina capace di guarire le ferite della nostra anima collettiva in quanto specie. Questa missione è ora più importante che mai.

L’ANZIANA: RIBELLIONE E RI(E)VOLUZIONE

La condanna dell’Anziana sembra essere anche più forte di quella nei confronti della "peccatrice", della giovane tentatrice sessuale, maga e ninfa archetipica. Questo perché, l’Anziana incarna la donna che ha smesso di sanguinare, che è senza figli e che vive da sola senza marito. In parole povere essa è ora inutile e non è riuscita a soddisfare la richiesta affidatale dal patriarcato, rifiutandosi di rivestire il ruolo della donna che nella vita è obbligata a partorire e a crescere i figli. Non è riuscita a soddisfare la richiesta di sottomettersi agli altri intorno a lei, di tacere, di far decidere il valore della propria vita a un uomo a cui è legata, di non essere istruita, di essere inferiore.

A volte viene vilipesa perché mostruosa, demoniaca e peccatrice, altre volte dipinta come una divoratrice di bambini, ladra di anime, assassina, pazza. Sempre collegata a un’idea di malvagità. Viene arsa e bruciata sui roghi.

AL ROGO LA VECCHIA!

Spesso nelle fiabe è lei a gettare i bambini nel forno, a rinchiuderli in torri fredde o a rubare loro l'anima. Per tutto questo viene bruciata sul rogo. Ancora oggi qui in Italia, la sera dell'Epifania, "bruciamo la Vecchia", un richiamo ai riti contadini e pagani in cui si bruciava l'anno vecchio per far posto al nuovo, ma perché l'anno vecchio deve essere necessariamente rappresentato da una donna vecchia?

L’Anziana è molto più di un falò propiziatorio! Lei mescola nel suo calderone, vola con la sua scopa, tesse con il suo fuso, vive la vita alle sue condizioni e secondo le sue regole. Non teme il tempo o la decadenza, perché è già lì! È a un passo dall'Aldilà, intravede già la Soglia, conosce i segreti più reconditi e i Misteri più profondi e mentre le diamo fuoco si chiede se siamo abbastanza coraggiosi da guardarla negli occhi. E noi dobbiamo essere in grado di guardare e vedere oltre il suo terribile aspetto. Perché è lì che si trovano la sua saggezza e il suo potere.

L’Anziana si è guadagnata la sua saggezza e il suo potere vivendo appieno la sua vita. Conosce il dolore, la tristezza e la gioia. Conosce le scelte che ha dovuto fare. Alcune sono state giuste e altre sbagliate. Ma sa che la cosa che conta davvero è fare e aver fatto delle scelte.

LA NOSTRA EREDITÀ

L’Anziana vive e dimora nelle nostre vene, scorre nel nostro sangue, è la memoria ancestrale e l’eredità che ci è stata donata dai nostri Antenati e dalle nostre Antenate. Vive nelle nostre anime per ricordarci che anche noi, nelle nostre vite precedenti, abbiamo già incarnato il ruolo di Anziani. Vive nella nostra coscienza collettiva attraverso i miti, il folklore, le fiabe.

Ci ricorda che la vita è incerta, ma la morte è certa, per tutti! E per quanto ci sforziamo di apparire belle, di posare come modelle di Vogue sui nostri social media, la bellezza è destinata a passare e a lasciare il posto alla vecchiaia. Sono tutti concetti e idee che noi, figli di questa società botulinica, cerchiamo di ignorare e rifiutare.

L’Anziana è una parte e un aspetto importante della Dea. Detiene la memoria di ciò che è stato e custodisce le chiavi di quel Mistero verso il quale siamo tutti diretti.

LA NONNA ANCESTRALE

Se imparassimo a confrontarci e a fare amicizia con l’Anziana, scopriremmo che essa è molto di più della Vecchia Megera con la pelle verde. Ella è anche la saggia strega, la nonna adottiva, la custode dei disadattati e degli smarriti, la protettrice dei boschi e persino della natura stessa.

L’Anziana è la Dea.

Capisce ciò che conta veramente nella vita e che, a volte, abbiamo bisogno di infrangere le regole arbitrarie della società per vivere all'interno della nostra sovranità e proteggere ciò che conta veramente.

Lei custodisce il ricordo di tempi passati, di tempi che abbiamo dimenticato e detiene le chiavi del paradiso perduto, e incontrarla può farci soffrire perché ci fa rendere conto di quanto ce ne siamo allontanati.

EPIFANIA COME RIVELAZIONE

La sfida di questa Epifania (mai termine fu più azzeccato) è quella della rivelazione, dell’illuminazione, della manifestazione.

Incontriamo l’Anziana oggi, confrontiamoci e a accogliamola nella nostra vita.

Risvegliamo quella Vecchia Strega che vive dentro ognuno di noi indipendentemente dal nostro sesso, o dall’età e onoriamola come Dea.

Abbracciate la Befana!

Riscriviamo le storie piegate dal patriarcato.

Scegliamo di far unire la Befana ai Magi, fregandosene di pulire casa! Oppure permettiamo a Baboushka di essere crudele fino in fondo, senza pentimento! Se ha scelto di dare l’indicazione sbagliata, ebbene sia!
E lasciamo alla Befana la possibilità di strafogarsi di dolcetti e lasciare un po’ di carbone in più nelle calze dei bambini.

Permettiamole di essere politcally scorrect!

In fin dei conti è la sua festa ed è giusto che festeggi!

Io sto con la Befana.
E voi?

© L’Almanacco delle Streghe