La tradizione del prendersi cura delle tombe e del decorarle, è forse una delle più tipiche e caratteristiche diffusa in America centrale e meridionale durante il Dias de los Muertos. Tuttavia, non è inusuale riscontrare elementi di questa pratica nelle moderne tradizioni pagane. Esse costituiscono un metodo semplice ma potente per onorare i morti. È una pratica che può diventare preziosa e che potete osservare tutto l’anno o solo durante il periodo di Samhain.

Prendersi cura delle tombe di famiglia è un’esperienza pratica, emotiva e spirituale. Dal punto di vista pratico si tratta proprio di curare e pulire le tombe. Cibo, fiori luci e candele vengono poste come offerte, si può lasciare anche del cibo come forma di comunione in memoria dei morti.

Per questa cerimonia avrete bisogno di:

* Fiori a vostra scelta di vostra scelta
* Un’offerta di cibo (può essere anche una cosa semplice come pane, biscotti secchi, cereali - magari i preferiti dai vostri antenati)
* Una candela
* Un panno, uno nebulizzatore per acqua e un detergente/detersivo

Mentre vi avvicinate al cimitero, ricordate e ripensate ai vostri morti. Richiamate alla mente qualsiasi ricordo abbiate di loro. Una volta sulla tomba, passate un po’ di tempo a pulire e in generale a riordinare la tomba, e lasciate le vostre offerte di cibo e i fiori. Accendete la candela e immaginate che la fiamma tremolante rappresenti il legame che avete con il defunto; il loro ricordo brucia vivo dentro di voi, perché siete intimamente legati dal sangue.

Rimanete per un po' di tempo in meditazione. Condividete cibo e bevande con i vostri defunti. Se possibile lasciate la candela accese e dite:

Ora che il velo tra i mondi è sottile,
Di questa fiamma percepite la luce gentile,
Spiriti amati, ascoltate le mie parole,
Possiate in esse trovare calore.
Riposate in pace nel vostro luogo sepolcrale,
Mentre in me arde vivo il vostro ricordo ancestrale.
Spiriti Amati,
Che conoscete i segreti dell’oblio,
Vi onoro e vi saluto,
Felice è stato l’incontro,
Altrettanto sia l’addio.

© L’Almanacco delle Streghe