L’Ossidiana non è esattamente un cristallo ma lava che si raffredda molto velocemente divenendo vetro scuro. Da sempre è stata considerata sacra, utilizzata per creare pugnali rituali e sacrificali, specchi neri per la divinazione e amuleti di protezione. Infatti, come molte altre pietre scure, l’ossidiana è molto conosciuto ed utilizzata per la sua abilità di assorbire e neutralizzare la negatività.

Il potere del Fuoco ancora presente nella pietra trasforma ogni vibrazione distonica. Per questo motivo è molto utile tenerla anche sotto il letto o il cuscino in periodo di grande stress, o posizionarne un esemplare di dimensioni medio-grandi in punti della propria abitazione in cui si avverte stress geopatico o squilibrio energetico.

Pochi sanno però che l’Ossidiana ha anche un altro potere: quello di portare alla luce la verità. Verità scomode, che spesso non vogliamo vedere su di noi e la nostra vita o sulle persone attorno a noi.

L’Ossidiana ci aiuta nello Shadow-Work, il lavoro con l’Ombra, guidandoci nel comprendere a fondo noi stessi e tutto ciò che di noi reprimiamo o non accettiamo.

PRATICA MAGICA: La Discesa nell’Ossidiana

Questa pratica magica, è indicata a ridosso dell'Equinozio d'Autunno, ci aiuterà nell’individuare quale fardello ci appesantisce impedendoci di accogliere con grazia e serenità il passaggio stagionale.

Oscuriamo la stanza e sediamoci ad un tavolo, in una posizione comoda ma eretta, sostenuta, regale. Accediamo una candela davanti a noi, possibilmente di cera d’api vergine, unica fonte di luce nella stanza e posizioniamo davanti a noi l’Ossidiana.

Respiriamo profondamente allungando sempre di più il respiro, portando la nostra attenzione all’aria che entra ed esce dalle narici. Ora prendiamo tra le mani la nostra ossidiana e cominciamo ad utilizzarla come focus di fissazione oculare: osserviamola tenendo l’occhio rilassato, ma senza sbattere le palpebre.

Quando sentiamo che il nostro stato di coscienza si è espanso chiudiamo gli occhi e osserviamo lo schermo nero dietro le palpebre. Visualizziamo l’Ossidiana risplendere nell’oscurità, come se riflettesse la fiamma della candela. Guardiamola avvicinarsi, divenire sempre più grande… sino a quando sulla sua superfice non identifichiamo una piccola crepa, un’insenatura o una porticina vera e propria: chiedendo il permesso, entriamo.

Dentro l’Ossidiana osserviamo attentamente il paesaggio che ci circonda e quando siamo pronti chiediamo alla pietra:

Quale fardello nel tuo fuoco io devo bruciare
affinché dell’Autunno l’arrivo io possa felice danzare?

Lasciamo che la riposta emerga dalle profondità della pietra: un’immagine simbolica, una consapevolezza, un ricordo. Quando abbiamo individuato quello che va trasformato chiediamo all’Ossidiana supporto e guida in questo processo. Se non arrivano altri messaggi ringraziamo e ripercorriamo il percorso al contrario sino a visualizzare di uscire dalla pietra e tornare alla piena consapevolezza corporea.
A questo punto passiamo più volte l’Ossidiana sopra la fiamma della candela e visualizziamo il nostro fardello esser trasformato dal Potere del Fuoco e della pietra. Per una Luna portiamo sempre la pietra con noi, sarà nostra alleata nel procedere armoniosamente verso la Stagione Oscura.

© L’Almanacco delle Streghe