Le Streghe non venerano le Divinità, ma lavorano con il Divino.

Ogni volta che stabiliamo un contatto e iniziamo un’operazione di cocreazione con una Divinità, ci immettiamo nella sua corrente del potere, entriamo in relazione con Essa e ci lasciamo toccare dalla sua specifica firma energetica. 

Le Divinità sono per me qualcosa di reale, di tangibile, sono Entità trascendenti e immanenti al contempo, pienamente formate, Spiriti che hanno i propri piani, le proprie volontà e che si muovono, plasmano e permeano il Mondo, ciascuna a modo suo.

La magia, la saggezza, la potenza di ognuna di loro è unica.

Man mano che sviluppiamo e intessiamo una relazione con loro, veniamo toccati, modellati, influenzati da loro. Entriamo in risonanza con ciò che sono e il tempo, il contatto, il rapporto che stabiliamo, ci cambia. Inevitabilmente.

Per quanto possa sembrare paradossale, per quanto siamo abituati a pensarla come Divinità legata alla distruzione, la Dea Oscura è una Divinità di creazione. È la Dee delle origini. È la prima soglia iniziatica che dobbiamo attraversare nella vita.

Stabilire un rapporto con la Dea Oscura, significa varcare una porta d’ingresso e accedere a un pezzetto minuscolo e infinitesimale del suo potere, della sua saggezza, della sua medicina, della sua magia e del suo mistero che sono senza confini.

Una volta superata quella soglia, ci ritroviamo tra le mani un filo d’argento che ci farà da guida per entrare nel Labirinto e immergerci nella Discesa agli Inferi, per andare alla scoperta di quella promessa primordiale che rappresenta lo scopo della nostra anima, e che trascende le innumerevoli false storie di chi siamo che ci sono state propinate.

Entrare nel Reame della Dea Oscura, significa andare alla ricerca della nostra autenticità nuda e cruda.

Risuonano nella mia mente le parole di William Butler Yeats:

“Sto cercando la faccia che avevo prima che il mondo venisse creato”.

Ecco per me il senso del camminare con la Dea Oscura.

Varcare la soglia. Entrare nel Labirinto. Scendere agli Inferi. Tornare all’origine. Tornare a casa. Ritrovarsi. Cambiare. Riemergere. Manifestare il cambiamento nel Mondo.

Complicato, ma non impossibile.

Perché se è vero che la Dea Oscura è immensa ed esisteva prima dell’origine, prima del tempo, mie care Streghe, esistevamo anche noi!

Prima che la Natura venisse scissa dalla Cultura, prima delle mitologie patriarcali che hanno cercato di limitare il potenziale di ogni Strega, prima dei traumi e delle tradizioni che hanno costruito e imposto meccanismi di controllo che regolavano le nostre scelte e i nostri comportamenti, le Streghe erano (e sono) destinate a rimanere eterne, perché consapevoli del proprio potere, della propria Verità.

Quando lavoriamo con la Dea Oscura, attingiamo nuovamente a quel potere, a quella Verità che ci ricorda che siamo sovrani e sovrane di noi stessi e noi stesse. Ci ricorda chi siamo. Streghe.

Non tutte le Streghe lavorano con le Divinità, e non tutte le Streghe concepiscono e sperimentano il Divino allo stesso modo. E va bene cosi. Il lavoro con le Divinità (propriamente dette e intese) non è una componente necessaria della pratica della Stregoneria. Ciò con cui tutte le Streghe lavorano, è invece l’energia, a prescindere da come si vogliano chiamare o identificare tali flussi del potere.  

Non ne esiste solo una, e man mano che si cresce e ci si evolve come Strega, si diventa sempre più abili nel discernere, riconoscere e distinguere un flusso energetico dall'altro. Si sviluppa la capacità di seguire tali correnti energetiche per capire come danzare con esse, come muoverle grazie alla nostra magia e alle nostre intenzioni e come manifestarle.

Ogni Divinità con cui scegliamo di lavorare è un altro di questi innumerevoli flussi energetici.

Non tutti sono attratti dalla particolare energia della Dea Oscura (e dalle sue numerose emanazioni che rispondono ai nomi di Ecate, Lilith, Morrigan, Kali, Baba Yaga e molti altri). Non tutti sono qui, in questa particolare incarnazione per sperimentare e imparare le lezioni che derivano da questa particolare corrente del potere. Non è un dogma o un qualche requisito. Ed è per me è uno dei più grandi doni della Stregoneria: chi siamo, di cosa abbiamo bisogno e cosa desideriamo da questo percorso spirituale, dipende solo da noi. Non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, né adattarci a modelli imposti da altri o fare tutti lo stesso tipo di percorso o cammino.  

Ma se in questo momento, ovunque voi siate, vi sentite incompleti o incomplete, come se vi mancasse un pezzo; se vi sembra di sentire un richiamo in lontananza che nasce dal profondo delle foreste del vostro cuore; se sentite la spinta e l’urgenza di volervi mettere in cammino per andare alla ricerca di com’era la vostra faccia prima che il mondo venisse creato… è molto probabile che sia così, perché la Dea Oscura ha posato il suo sguardo su di voi e vi sta chiamando. Vi sta risvegliando. Sta cercando le sue Streghe.

Se siete pronti a guardare negli occhi la Dea Oscura e ritrovare il vostro vero volto e vi sentite capaci di tuffarvi nell’Abisso e immergervi in un impegno di un anno per far parte di un gruppo che camminerà insieme sul Sentiero della Dea Oscura, allora unitevi a noi e a questa nuova edizione di Luna Obscura. Le iscrizioni sono aperte e noi siamo pronti.

Ma non finisce qui.

La Dea Oscura agisce in modi misteriosi e il suo calderone è sempre in attività e in continua creazione.

Se avete già partecipato al per-corso Luna Obscura in una delle sue precedenti edizioni, è tempo di prendere un impegno e compiere l’ultimo passo per entrare nell’Oscurità Sacra.

Sta per arrivare infatti il Seminario Avanzato di Dedicazione alla Dea Oscura, un seminario dal vivo, residenziale e pratico, di cui presto vi darò tutti i dettagli.

Cosa aspettate?

La Dea Oscura sta reclamando le sue Streghe, è tempo di rispondere!

© L’Almanacco delle Streghe