Quando arriva la primavera, nel mio piccolo giardino fannoo capolino i giacinti, qualche pratolina e il tarassaco. Ma tra tutte queste meraviglie ce n'è una cui sono particolarmente legata, ed è la viola - detta anche 'mammola', il cui nome botanico è Viola Odorata.

Alla viola è legato il ricordo di una tradizione che mia nonna mi insegnò quando ero bambina, e che abbiamo seguito assieme fino alla sua ultima primavera su questa terra. Ogni anno infatti, con l'avvicinarsi della bella stagione, andavamo al parco vicino casa a passeggiare, ma soprattutto a controllare se erano già sbocciate le viole. Appena ne trovavamo, ne raccoglievamo una per me e una per lei, e le mangiavmo dopo aver espresso un desiderio. Mi spiegava che questo gesto avrebbe portato dolcezza, felicità e armonia durante tutto l'anno.

Ma perchè 'la magia' fosse efficace avremmo dovuto raccoglierne solo una a testa, non di più - per il rispetto della natura stessa e di tutti noi-, ma soprattutto doveva essere la prima viola che vedevamo: "la prima viola della primavera".

Non so dirvi se questa tradizione è scritta su qualche testo, o se fosse solo un'usanza di mia nonna, fatto sta che da allora ogni anno continuo a cercare la mia prima viola della primavera, mangiandola sia per propiziare lo svolgersi dell'anno o di uno specifico desiderio, ma anche per commemorare l'autrice di questa mia preziosa memoria.

Quello che vorrei fare è donare a voi questa tradizione, invitandovi ad arricchirla con una semplicissima ricetta che potrà tornarvi utile per la preparazione delle libagioni in vista della celebrazione di Ostara.

Se volete potete dunque andare anche voi alla ricerca della vostra prima viola della primavera, e mangiarla (dopo averla pulita ovviamente) esprimendo un desiderio o semplicemente lasciando scegliere a lei dove portare la sua magia.

Oltre a questo gesto, vi suggerisco di procurarvi una ricetta per preparare dei semplici biscotti frollini (meglio se dalla vostra famiglia, o da amici, in ogni caso più sotto vi lascio la mia) e di procurarvi qualche viola in erboristeria che userete come decorazione.

Così, se realizzerete le coloratissime candele con i gusci delle uova come vi ha spiegato Martina nel suo post, ma siete indecisi su come utilizzarne contenuto, ora avete a disposizione un'ottima e dolce ispirazione!

La ricetta che io seguo per i frollini è super collaudata, ed è un regalo della mia super suocera. Super suocera, super ricetta... non fa una piega!

Gli ingredienti sono:

- 1 uovo (non rompete troppo il guscio, vi servirà per le candele!!)
- 300gr di farina
- 150gr di zucchero
- 140gr di burro (temperatura ambiente)
- 1 pizzico di sale
- 1/2 cucchiaino di lievito per dolci

In più, serve una manciata di violette e zucchero semolato da cospargere sui biscotti.
Mi piace pensare che questa preparazione porti con sè la bellezza delle tradizioni, sia antiche che nuove, oltre a tramandare l'intento di proserità e dolcezza di cui vi parlavo. Perciò sentitevi liberi di arricchire questo intento, e date vita alla vostra annuale tradizione di primavera.

Come al solito prendete un momento per voi, per centrarvi ed osservare gli ingredienti, tracciando su di essi un pentacolo di invocazione. Soffermatevi sulle viole, e regalatele dolci parole. Io ho rivisitato leggermente una poesia trovata nel web, (l'autrice è Emanuela Sannipoli):

Celebro te, Violetta,
che non ami particolarmente il sole.
Celebro la tua timidezza,
che non ti fa reclamare i raggi ardenti,
dei quali godi soavemente.
Celebro la tua penombra:
sotto le fronde di un cespuglio,
sotto una legnosa foglia di magnolia,
ai piedi di una quercia,
ai bordi di qualche aiuola,
tra le pietre di un giardino roccioso.
Portate l'occorrente sul piano da lavoro, e preparate l'impasto.

Se volete seguire la mia ricetta dovrete semplicemente lavorare dapprima le uova con il burro, aggiungere lo zucchero e da ultima la farina (precedentemente mescolata assieme al lievito). L'impasto dovrà essere lavorato rapidamente con le mani, per poi essere lasciato a riposare in frigo circa 15 minuti. Giusto il tempo di procurarvi la carta da forno, degli stampini (non obbligatori, perchè potrete sagomare i biscotti anche utilizzando un coltello o un bicchiere) e la placca per il forno, che dovrete accendere già adesso a 170° per preriscaldarlo.

Stendete la frolla con un mattarello, creando una sfoglia alta circa mezzo centimetro. Coppate i biscotti della forma che preferite e metteteli sulla placca da forno. Bagnatene leggermente la superficie con le dita e decorateli con le viole, disponendone solo una su ognuno di essi, concentrandovi sul vostro desiderio.
Quando siete soddisfatti, inumidite ancora e cospargete di zucchero la superficie dei biscotti.

È il momento di infornare e pazientare per circa 15/20 minuti (vi suggerisco di tenere d'occhio il forno, basta un momento di troppo per combinare pasticci).
Potrete mangiare i vostri biscotti come libagione di Ostara, e conservarne uno come offerta.

Vi auguro un sereno equinozio di primavera, alla dolce penombra del vostro albero preferito.

© L’Almanacco delle Streghe