Il sabba di Mabon, che coincide con l'equinozio d'autunno, segna una svolta fondamentale nella Ruota dell'Anno. Le giornate diventano sempre più corte, e l’oscurità ha ormai la meglio sulla luce. Entrare nella metà oscura dell'anno rispecchia il tema della discesa agli Inferi, presente in svariati racconti mitologici del mondo. La tematica della catabasi vanta un’antica e vasta tradizione letteraria e spirituale, ricca di divinità, avventure, potere, romanticismo, sfide, creature fantastiche e nobili guardiani. In tutte le cosmologie del mondo, sono presenti vari racconti di discesa in questo misterioso regno sotterraneo da cui si ritorna portando trasformazione e saggezza nel nostro mondo, insieme a diversi doni spirituali. Molte di queste storie sono collegate al ciclo delle stagioni.
Probabilmente una delle storie più conosciute riguardo la discesa agli Inferi, è quella che coinvolge Persefone. La sua storia è strettamente legata ai cambiamenti stagionali che si verificano durante gli equinozi e la sua figura è al centro dei Sabba di Mabon e Ostara. Una versione del mito racconta che un giorno, mentre passeggiava, Persefone, figlia di Demetra, fu attratta da un bellissimo fiore, che nascondeva in realtà un tranello. Infatti, non appena Persefone raccolse il fiore, apparve Ade, signore degli Inferi, che rapì la fanciulla portandola nel suo regno. Demetra, disperata e infuriata per la scomparsa della figlia, trascurò i raccolti e impedì loro di crescere e maturare, causando così il dilagare delle tenebre sulla Terra. Alla fine, grazie all’intervento di altre divinità, si riuscì a trovare un accordo per consentire a Persefone di tornare tra le braccia di sua madre, rabbonendo così la Dea. Tuttavia, prima di lasciare l'Oltretomba, Persefone consumò alcuni chicchi di melograno, ignara del fatto che, ingerendo cibo infernale, sarebbe stata per sempre legata a quel luogo. In questo modo Ade si assicurò che la sua sposa sarebbe tornata sempre da lui, per trascorrere metà di ogni anno negli Inferi. Ogni anno all'Equinozio d'Autunno, Persefone scende negli Inferi per passare il suo tempo con Ade, inaugurando l'autunno. All’Equinozio di Primavera invece, Persefone torna sulla Terra da sua madre, portando la primavera.
Un altro mito estremamente importante che racconta di una discesa agli Inferi è quello della dea Inanna. Il motivo della sua discesa è assai diverso da quello di Persefone. Inanna scende deliberatamente agli Inferi, mossa dal desiderio di assistere al funerale del marito di sua sorella Ereshkigal, regina dell’Oltretomba. Nel moderno mondo pagano, la discesa di Inanna ricopre un ruolo importante per molti praticanti, soprattutto per il grande valore del suo passaggio attraverso i sette cancelli che conducono agli Inferi. Alcune tradizioni identificano il simbolismo di questi setti cancelli con i sette chakra per accedere ai diversi livelli di coscienza. Possiamo passare attraverso i cancelli della coscienza proprio come Inanna passò attraverso i cancelli durante la sua discesa.
Anche parte del mito della discesa di Inanna è collegata ai cicli stagionali. Infatti, quando Inanna venne riportata in vita, Ereshkigal mandò dei demoni (le due sorelle non erano in buoni rapporti) che non avrebbero permesso a Inanna di andarsene, a meno che qualcuno non avesse preso il suo posto. Diversi nomi vennero proposti alla Dea, ma lei si rifiutò di condannare a una simile sorte coloro che avevano dimostrato dolore e sofferenza per la sua perdita. I demoni alla fine condussero Inanna dal marito, Dumuzi. Dumuzi venne sorpreso mentre sedeva soddisfatto sul trono, indossando ricche vesti, invece di portare il lutto e piangere la morte della sua sposa. Inanna andò su tutte le furie, e il destino di Dumuzi fu segnato: sarebbe stato lui a prendere il posto di Inanna negli Inferi. Dal canto suo, Dumuzi aveva anch’egli una sorella, Geshtianna, che lo amava così tanto da offrirsi di sostituire il fratello negli Inferi per metà dell'anno. Fratello e sorella si sarebbero così alternati per tutto l’anno, mentre Inanna, nonostante avesse deliberatamente condannato il suo sposo a una simile sorte, avrebbe pianto l’assenza di Dumuzi per tutto il tempo della loro separazione. Questo periodo di dolore e lacrime di Inanna, coincide con l'arrivo dell'autunno e la metà buia dell'anno.
Le divinità, non sono le uniche a compiere la discesa verso questo mondo sotterraneo. Sciamani e praticanti di sciamanesimo compiono regolarmente viaggi verso questo regno. Nello sciamanesimo esiste una cosmologia quasi universale che comprende tre mondi, il Mondo di Sotto, il Mondo di Mezzo e il Mondo di Sopra. Il Mondo di Sotto è un altro modo per indicare gli Inferi. Il Mondo di Mezzo è la controparte spirituale del piano in cui viviamo, mentre il Mondo di Sopra è un luogo etereo. Tutti e tre questi mondi formano la realtà non ordinaria e sono accessibili grazie al raggiungimento di stati alterati di coscienza. Sciamani e praticanti di sciamanesimo visitano e attraversano questi regni da migliaia di anni. Nonostante le differenze culturali, la lontananza geografica e o storica, i racconti sulla descrizione di questi mondi e degli spiriti che li abitano, si somigliano e hanno parecchi punti in comune (per questo oggi si parla di Sciamanismo Transculturale). Il Mondo di Sotto è spesso visto come un luogo di guarigione, caratterizzato da paesaggi naturali rigogliosi, e sede di potenti guardiani personali - spesso in forma animale. Per alcune culture, il Regno degli Antenati e dei Morti farebbe parte del Mondo di Sotto, mentre altre lo collocano nel Mondo di Sopra, dimora dei Maestri in forma umana e di Guide Spirituali. Chi si reca in questi Mondi spesso lo fa per raccogliere saggezza spirituale e trovare risposte a domande rilevanti per la propria vita e per quella del proprio popolo. Tutti noi oggi, attraverso tecniche come il Viaggio Sciamanico, possiamo imparare a visitare questi regni per trarre insegnamenti e benefici.
Vale la pena di affrontare e scardinare la reputazione piuttosto tetra e oscura che gli Inferi si portano dietro, retaggio di una cultura occidentale influenzata dal concetto di “inferno”, tipico delle religioni abramitiche. Qualsiasi sciamano vi dirà che tutti e tre questi Mondi sono luoghi a sé stanti, regni di grande guarigione spirituale e saggezza, e non regni di punizione, tortura, disperazione, abitati da entità maligne e malvagie. Al contrario sono popolati da spiriti illuminati, trascesi e compassionevoli. Quindi, mettete da parte ogni apprensione e preparatevi, ora che l’oscurità prevale sulla luce, a scendere negli Inferi.
RITUALE: POGGIARE L’ORECCHIO A TERRA
Lo scopo di questo rituale è quello di aiutarvi a riconoscere il richiamo degli Inferi.
Tempo: 15 minuti.
Cosa ti serve: Carta e penna; Un cuscino, uno scialle o una coperta (facoltativo)
Ascoltare gli Inferi
Puoi fare questo rituale davanti al tuo altare, nel tuo luogo di potere o nel tuo spazio sacro.
Potresti accendere una candela o un incenso, o semplicemente essere consapevole dell'inizio del processo.
Ti suggerisco di tracciare un cerchio, e di effettuare quest’esercizio al suo interno. Trascorri qualche momento in meditazione, preparandoti a viaggiare dentro di te. Leggi tutte le istruzioni prima di iniziare. Non importa che tu riesca a ricordarti o meno tutti i passaggi; l'importante è concentrarsi sull'ascolto. Alcuni, o tutti, fra questi passaggi potrebbero tornarti in mente una volta iniziato l’esercizio, oppure il tuo rituale potrebbe prendere una propria autonomia. Questo è un rituale che puoi ripetere, anche molte volte, quindi non preoccuparti di renderlo perfetto la prima volta. Il tuo obiettivo, e l'ascolto che farai, saranno sufficienti.
Sdraiati sul pavimento (se preferisci, puoi farlo all’aperto e sdraiarti sulla terra). Poggia l'orecchio a terra (o sul pavimento). Trascorri circa quindici minuti ascoltando con attenzione.
Ascolta i suoni che vengono dalla terra. Potresti sentire le vibrazioni del traffico o i rumori provenienti dagli edifici che ti circondano, potresti sentire il mare o il vento. Ascolta andando sempre più in profondità, immaginando di sentire l'acqua che scorre sottoterra; le rocce e la terra che si muovono; le radici degli alberi e gli esseri viventi che crescono e lavorano le sostanze nutritive; gli insetti che si muovono nelle loro case di terra e nei tunnel.
Ascolta più attentamente. Sempre più in profondità. Potresti sentire il battito del cuore della terra, o il suo respiro. Ascolta il battito del tuo cuore e il tuo respiro. Ascolta come interagiscono con la terra.
Ascolta più attentamente. Più in profondità. Ascolta il nucleo fuso della terra. Ascolta le sue maree, le stagioni che si susseguono. Ascolta la vita che si agita e ascolta come si indebolisce e si decompone.
Ascolta più in profondità. Ascolta la tua voce interiore, la tua identità-sorella che vive nell'oscurità. La tua Ombra. Ascolta le grida della tua anima. Ascolta i suoi deboli sussurri.
Trascorsi i quindici minuti, siediti e scrivi ciò che hai sentito; in parole o in forme, colori e immagini.
Puoi ripetere questo rituale ogni volta che ne hai voglia; per esempio quando qualcosa non va nella tua vita, o se ti rendi conto di aver dimenticato di ascoltare te stessa. Potresti metterlo in pratica periodicamente; ad ogni luna nuova, durante il tuo ciclo o in qualsiasi altro momento ti sembri opportuno.
Potresti dover fare pratica diverse volte prima di riuscire a sentire facilmente la tua voce interiore. Anche se senti di non essere in grado di sentire nulla di utile, vale comunque la pena di ascoltare. Potrebbe volerci molto tempo prima che la tua voce interiore si fidi del fatto che presterai davvero ascolto, o che impari ad ascoltarla. Passare del tempo in ascolto è un passo fondamentale per imparare a discendere negli Inferi e prepararsi per il viaggio verso la Dea Oscura.
FONTI
Dugan, Ellen. Autumn Equinox: The Enchantment of Mabon. St. Paul, MN: Llewellyn Publications, 2005.
Grimassi, Raven. Encyclopedia of Wicca & Witchcraft: 2nd Edition Revised & Expanded. Woodbury, MN: Llewellyn Publications, 2000 & 2003.
Hamilton, Edith. Mythology. Boston, New York, and London: Little, Brown and Company, 1942.