Ogni giorno nelle nostre case si svolgono tanti piccoli rituali quotidiani, molti dei quali in cucina: dalla scelta delle materie prime, agli strumenti, ai gesti ripetitivi che facciamo quando impastiamo o mescoliamo, ed infine anche alla cottura.

Tutte queste azioni e gli strumenti che utilizziamo per realizzarle, possono avere anche una valenza magica se lo desideriamo.

Nella notte più buia, quando la luna si fa oscura ma continua ad osservarci dall'alto del suo cielo, vi propongo un semplice rito di bando.

Dovrete cercare nella vostra dispensa un mortaio e del pepe nero - in grani o già tritato, non fa differenza. Ciò che fa la differenza in questo piccolo rito di luna nuova consiste nell'atto magico che praticherete: tritare, pestando ritmicamente e ripetutamente nel mortaio, questa ottima spezia. Non preoccupatevi se non avete il mortaio: potete utilizzare anche il fondo di un bicchiere ed un tagliere (possibilmente non di plastica però). L'obiettivo è quello di convogliare la propria attenzione al gesto ripetuto delle mani, annusando l'aroma che si sprigiona man mano che il pepe si trasforma diventando una polvere sempre più fine. Di seguito trovate uno spunto per eseguire il rituale di bando generico, ma ricordate che se volete, potete caricare il pepe con un intento di bando specifico.

Per accompagnare il rito, ho scelto un Inno Orfico dedicato alla Notte, da leggere prima di pestare il pepe nero. Per praticità potete scriverlo o stamparlo per tenerlo di fronte a voi e leggerlo comodamente. Il testo recita così:

Alla Notte,
Fumo di torcia.

Celebrerò la Notte madre degli dei e degli uomini,
la Notte, origine di tutto, che diremo anche Cipris.
Ascolta, o dea beata, che nell'ombre risplendi con
scintillio di stelle
e della quiete ti compiaci e dei placidi sonni profondi,
o gioioso piacere, o madre dei sogni, che di
vegliar ti diletti,tu fai cessare gli affanni e porti la dolce fine dei mali,
tu doni il sonno, o amica di tutti, che nella notte
conduci i tuoi brillanti cavalli;
o incompiuta, che sei terrena e pur anche celeste
e danzando di nuovo ritorni alle tue aeree sedi,
tu mandi sotterra la luce e riprendi a fuggire
nell'Ade, ché la terribile Necessità tutto governa.
Ora, o Notte beata e felice, da tutti bramata,
o generosa, che delle nostre preghiere il suono
supplice ascolti,
benevola vieni e i notturni terrori allontana.
Preparate il vostro spazio sacro, decorandolo nel modo che più vi piace, collocando al centro il mortaio e di fronte a voi il foglietto con l'Inno.

Respirate profondamente, trovate il vostro centro e radicatevi.

Mettete il pepe nel mortaio, imponetevi le mani sopra e recitate l’inno alla Notte. Una volta finito, terminate la consacrazione tracciando un Pentacolo di bando sul pepe. Mantenete l'attenzione sull'ultima frase: "Notte, benevola vieni e i notturni terrori allontana".

Iniziate a pestare il pepe per 58 volte - potete anche contare ad alta voce -, chiedendo alla spezia di sprigionare la sua energia nella polvere che state creando con questo atto magico. Quando sarete soddisfatti fermatevi, osservate il mortaio e ascoltate le vostre sensazioni. Se volete potete conservare la polvere ed utilizzarla nei vostri riti - in questo caso vi consiglio di lasciarla esposta al buio della luna nuova tutta la notte e poi conservarla in un fazzoletto nero, oppure potete bruciarne subito una parte con uno scopo di bando preciso. Se volete usarla in cucina, impiegatela per insaporire piatti e ricette che consumerete solo voi, con l’intento di allontanare cose da voi stessi (come per esempio una cattiva abitudine ormai molto radicata in voi ecc...).
È importante che pestiate il pepe per 58 volte, a prescindere da quanto sarà fine la vostra polvere, l'importante è ripetere il movimento per 58 volte. Perchè? Beh, non troverete la risposta in numerologia, ma in osservazioni di Entomologia.

Il 58 ha una particolare caratteristica, per cui viene a volte chiamato il numero 'scacciamosche': "Gli insetti hanno un apparato visivo completamente diverso da quello umano - spiega Gilberto Tozzi, direttore del centro di scienze naturali Galceti di Prato -. L'occhio della mosca è composto da centinaia di piccolissime sfaccettature.

Le linee che compongono il 58 potrebbero rappresentare per le mosche qualcosa che rassomigli a un predatore che le potrebbe "invitare" ad allontanarsi". Un vero e proprio spaventapasseri...ma per le mosche! Così, con i 58 movimenti di mortaio, anche noi invitiamo 'i notturni terrori' ad allontanarsi.

Infine vi lascio con un ultimo gesto rituale di tradizione popolare: c'è chi bandisce la negatività battendo forte le mani, chi i piedi.. io vi suggerisco di starnutire, e in questo il pepe sarà sicuramente vostro alleato!

© L’Almanacco delle Streghe