Secondo le credenze popolari e il folklore medievale, le Streghe non sarebbero capaci di piangere e quindi non possono versare lacrime. Le origini di questa credenza possono rintracciarsi in una citazione di San Bernardo (1091-1153) secondo cui le lacrime degli umili potevano arrivare in Paradiso, di conseguenza le lacrime erano viste un’offesa per il diavolo, che avrebbe fatto tutto il necessario per impedire alle sue Streghe di piangere.

Questo tema fu spesso riportato nei trattati medievali per i Cacciatori di Streghe, come il Malleus Maleficarum (1486), e dai principali demonologi del XVI secolo, come Jean Bodin. Nel De la Demonomanie des Sorciers (1580), Bodin affermò che le streghe e i maghi non possono né piangere né guardare un uomo direttamente negli occhi.

L’incapacità di piangere di un’accusata di stregoneria durante l'interrogatorio, la tortura o il processo era considerata una prova schiacciante che la inchiodava come strega. Non si prendeva mai in considerazione la possibilità che una persona non potesse piangere a causa del terrore o del dolore: un’imputata era condannata se non piangeva e condannata se lo faceva.

Il Malleus Maleficarum istruisce i giudici a fare particolare attenzione alle lacrime:

“Poiché ci è stato insegnato sia dalle parole di uomini degni di fede che dalla nostra stessa esperienza che questo è un segno molto sicuro, e si è constatato che anche se la strega è spinta da solenni evocazioni a versare lacrime, se ella è una strega non sarà in grado di piangere”.

I giudici furono messi in guardia sul fatto che le streghe, sapendo che l’assenza di lacrime era una prova della loro colpevolezza, potevano cercare di fingere di piangere imbrattandosi le guance con la saliva. Le imputate dovevano essere sempre tenute sotto stretta osservazione per evitare trucchi ed escamotages.

Nel Malleus Maleficarum si trova scritto che le streghe non piangevano in presenza di giudici o durante l’interrogatorio, ma che lo facevano in cella. Tuttavia, questo non doveva essere preso sul serio, perché molto probabilmente si trattava di un trucco del diavolo, “poiché si dice che il pianto, la tessitura e l’inganno siano propri delle donne”.

Se un’accusata di stregoneria riusciva a piangere, doveva essere assolta, a meno che non esistesse ancora un “grave sospetto” che fosse davvero una strega. Naturalmente, molte imputate che piangevano venivano comunque condannati per stregoneria, poiché c’erano molti altri modi per dimostrare la colpevolezza.

Nel pronunciare la sentenza, il giudice poteva dare all'imputata un’ultima possibilità di dimostrare la propria innocenza piangendo. Secondo il Malleus Maleficarum, egli poneva la mano sulla testa dell'imputata e pronunciava:

“Io ti esorto, in virtù delle lacrime amare versate sulla croce dal nostro Salvatore, il Signore Gesù Cristo, per la salvezza del mondo, e delle lacrime ardenti versate nell’ora della sera sulle sue ferite dalla gloriosissima Vergine Maria, sua madre, e di tutte le lacrime che sono state versate qui in questo mondo dai santi e dagli eletti di Dio, dai cui occhi Egli ha ora asciugato tutte le lacrime, a fare in modo che, se sei innocente, tu ora versi lacrime, ma se sei colpevole, non lo farai in nessun modo. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”.

Al momento della sentenza, molte vittime erano incapaci di piangere. Alcune erano state torturate al punto da essere a malapena coscienti; ad altre era stata tolta ogni volontà di continuare a vivere. Piangere poteva significare solo continuare a essere torturate; rifiutarsi di piangere poteva portare a una morte più rapida, e quindi misericordiosa.

LE LACRIME IN MAGIA

Come tutti i fluidi corporei, le lacrime sono un elemento potente e ricco di energia da poter essere usate e integrate nella pratica della Stregoneria.

Il loro grande potere risiede nelle emozioni che esse contengono e di cui si fanno veicoli e catalizzatori.

Esistono diversi tipi di lacrime: lacrime di rabbia, lacrime di perdita, lacrime di tristezza, lacrime di compassione, lacrime di liberazione, lacrime di terrore, lacrime di gioia… Non esistono lacrime che non abbiano un significato emotivo. Ed è proprio a questi loro profondi significati che ci appelliamo per usarle nella nostra Stregoneria!

LA STREGONERIA DELLE LACRIME

Purificarsi e Bandire: Piangere è un grande atto liberatorio. Le lacrime sono talvolta lo sfogo, la sublimazione di una liberazione. Un potente atto di purificazione. Raccogliere le proprie lacrime, durante un pianto liberatorio, su una foglia o su petali di rosa, può essere parte di un incantesimo di liberazione, purificazione e di bando. Asciugate le vostre lacrime con la foglia o i petali di rosa e poi lasciatela andare in un corso d’acqua affinché ciò per cui state piangendo sia portato via e allontanato da voi. Allo stesso modo, conservate i fazzoletti e con cui vi siete asciugati le lacrime durante una crisi di pianto e poi bruciateli tutti in un fuoco per bandire la situazione che vi ha portato a piangere.

Maledire: Le lacrime sono un potente ingrediente da poter usare nelle maledizioni. Se è vero che in magia “il simile attira il simile”, usare le vostre lacrime per maledire qualcuno che vi causa sofferenza e che vi fa piangere, significa riversare su quella persona il vostro pianto e le vostre sofferenze affinché possa provare la sofferenza che state provando voi. Lacrime di tristezza, di sofferenza, di paura… sono le più potenti per questo genere di operazioni. Allo stesso tempo, le lacrime di rabbia, di forza, di ira e furore possono essere usate per spezzare i malefici.

Propiziare: Le lacrime di gioia, di felicità, di soddisfazione possono invece essere usati negli incantesimi usati per il successo e la fortuna. Ungere una candela verde con le lacrime per la gioia di aver ottenuto il lavoro dei propri sogni, propizierà le vostre entrate finanziarie attraverso il nuovo lavoro. Piangere per una bella notizia, benedirà la situazione positiva per la quale state versando quelle lacrime di gioia e che potrete usare magicamente per tantissimi incantesimi riguardanti le relazioni, il benessere personale, la fortuna, ecc.

Proteggere: Le lacrime sono salate, il che le rende ottime come elemento di protezione da aggiungere per esempio nelle vostre Bottiglie della Strega, o in tutti quegli incantesimi di protezione difensiva.
Commemorare: Mettete un po’delle vostre lacrime sulla tomba, sulla lapide o sull’urna di qualcuno che è morto. Quando si piange per la perdita di una persona, le lacrime che si versano sono perché la si ama, fino in fondo. Lasciate che le vostre lacrime portino questo messaggio al loro spirito.

Trasformare: Asciugate le vostre lacrime con le dita e tenetele sulla fiamma di una candela. Mentre evaporano scaldare dal calore del fuoco, chiedete che anche la vostra tristezza evapori. Come le lacrime si trasformano da acqua in vapore, chiedete al fuoco di trasformare la vostra tristezza in una nuova forma.

Legare: Le lacrime, vostre o di un’altra persona, sono un’importante e potente testimone. Potete aggiungere le lacrime agli incensi, agli oli, o impastarla nell’acqua con cui magari state creando un pupazzo di argilla, per ungere candele, foto, cristalli, per disegnare simboli e sigilli magici…

Offrire: Le lacrime sono preziose, sono l’argento dei nostri occhi e come tale possiamo offrirle agli Spiriti e alle Divinità nella nostra pratica devozionale. Potremmo considerare l’atto di offrire lacrime come un sacrificio, ovvero il nostro modo per “creare il sacro” da offrire al Sacro.

© L’Almanacco delle Streghe